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Il GhiviBorgo punta su Bongiorni: «Con questo club sono cresciuto»

di Luca Tronchetti
Matteo Bongiorni 23 anni da un anno e mezzo milita nel GhiviBorgo
Matteo Bongiorni 23 anni da un anno e mezzo milita nel GhiviBorgo

L’esterno d’attacco sogna di emulare Shevckenko e intanto segna gol pesanti

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GHIVIZZANO. Se si eccettua capitan Nottoli – sei anni con indosso la stessa casacca biancorossoazzurra – lui è il secondo over con la più lunga militanza nel GhiviBorgo. Matteo Bongiorni, 23 anni, attaccante esterno, è un giocatore fondamentale per la squadra di Big Mac. Un elemento prezioso che, dal gennaio 2022 ad oggi, sta dando il suo apporto a una formazione giovanissima e punta, dopo la salvezza ottenuta lo scorso anno con mister Vangioni, a bissare il risultato, magari con qualche domenica d’anticipo. Bongiorni sin da piccolo ha respirato calcio in famiglia. Babbo Massimiliano, classe 1970, è stato un centrocampista che ha giocato sino a 39 anni. Partito dal vivaio dell’Atalanta ha indossato le casacche di Legnano, Arezzo, Oltrepò, Cecina, Pontedera, Ponsacco, Cittadella, Imperia, Versilia, Cerretese, Sansovino, Carrarese, Sarzanese e Colligiana con oltre 400 partite nei professionisti e 150 in D : «I suoi consigli sono preziosi. Viene spesso al campo: è un padre severo, ma giusto. Il rapporto con lui è stimolante».

Il trampolino GhiviBorgo

Inizi nelle giovanili dell’Apuania, poi Massese, Margine Coperta per quattro anni per arrivare alla Berretti della Lucchese nel 2016 con Lulù Di Stefano in panchina. Poi la firma con il Seravezza in serie D, prestito di pochi mesi al Figline in Eccellenza, e infine il ritorno al Seravezza Pozzi con oltre 100 presenze condite da 12 reti. «La scorsa stagione, nel mercato autunnale, sono approdato in Valle voluto da Vangioni. É stata una bella cavalcata e ho trovato un ambiente e una dirigenza composta da persone genuine che ti fanno lavorare tranquillo». In questa stagione l’arrivo di Maccarone ha cambiato la prospettiva.

Il modello di calcio

Sette reti, record personale in carriera, e un impiego costante come esterno offensivo: «Con Vangioni durante la settimana curavamo in modo maniacale la fase difensiva, con mister Maccarone si lavora di più sulla fase di impostazione con la costruzione del gioco dal basso e il possesso palla. Sin dal ritiro il mister ci ha inculcato l’idea di imporre il gioco e ognuno di noi, chi gioca di più e chi di meno, ha imparato certi meccanismi per cui non ci sono differenze, se non l’esperienza, tra under e over. Ci divertiamo durante gli allenamenti e ripetiamo gli stessi movimenti in partita. Non arrivano per caso le vittorie con Poggibonsi e Pianese». Un ragazzo con la testa sulla spalle, Bongiorni: a un passo dalla laurea in scienze motorie, grande tifoso del Milan e di Shevckenko e con la voglia matta di approdare nei professionisti: «Giocare e studiare a questi livelli si può fare: io la mattina sono chino sui libri e il pomeriggio mi alleno. L’obiettivo è duplice: salvarmi con il GhiviBorgo e approdare nei professionisti. Se ci riesco e mi laureo sono pronto a partire per un viaggio ad Ibiza».


 

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