Calcio giovanile in Toscana, maxi squalifica per l’allenatore: «Aggressione verbale all’arbitro»
Il tecnico è stato fermato fino alla primavera del prossimo anno. La società difende il mister e intanto prepara il ricorso
LUCCA. Una partita del campionato Giovanissimi Under 15 tra Luccasette e Folgor Marlia, disputata domenica 22 novembre, finisce al centro delle cronache non per un gol o un risultato, ma per una pesante squalifica. Il giudice sportivo ha fermato fino al 9 aprile 2026 l’allenatore della Folgor Marlia, Vittorio Pucci, applicando una delle sanzioni più severe – ma non l’unica – viste quest’anno nei campionati giovanili.
Il giudice sportivo
Nel bollettino ufficiale, il giudice sportivo ricostruisce un episodio dai toni molto accesi. Secondo quanto riportato, Pucci sarebbe “entrato indebitamente sul terreno di gioco” tenendo “un comportamento offensivo e irriguardoso” nei confronti del direttore di gara, comportamento che – sempre nella versione ufficiale – sarebbe stato reiterato verso la panchina avversaria, fino a sfiorare il contatto fisico con un suo componente. L’intervento del tutor arbitrale avrebbe evitato che la situazione degenerasse. Una volta allontanato, l’allenatore avrebbe continuato ad assumere un atteggiamento provocatorio dagli spalti, rendendo necessario l’intervento di alcuni dirigenti della Luccasette.
Il club: la replica
Una ricostruzione dettagliata, ma che la Folgor Marlia non condivide. Interpellata dal Tirreno, la società esprime forte perplessità sulla versione dei fatti contenuta nel referto arbitrale e giudica la squalifica sproporzionata. Il club annuncia inoltre la volontà di presentare ricorso, sottolineando di aver già avviato le verifiche necessarie per tutelare il proprio tesserato. A difesa di Pucci, la Folgor ricorda anche il suo profilo personale: un allenatore noto e stimato sui campi della provincia, con un passato da calciatore, da tecnico e perfino da arbitro fino alla categoria di Eccellenza. Una figura che, secondo la società, non può essere ridotta all’immagine emersa dal referto di una singola partita.
Va anche contestualizzato un altro elemento: il direttore di gara impegnato in Luccasette-Folgor Marlia era un arbitro molto giovane, alle prime esperienze, affiancato da un tutor come previsto in questi casi. Una circostanza che, senza mettere in discussione la correttezza del suo operato, può contribuire a spiegare la delicatezza della gestione emotiva di una gara giovanile.
Purtroppo, episodi del genere non sono nuovi. A settembre pesanti squalifiche avevano riguardato dirigenti di altre società della Lucchesia, a conferma di un clima che rischia di superare i livelli accettabili. Di certo, per quanto la decisione del giudice possa essere discutibile, su un punto non si può che concordare: un allenatore, nella specifica categoria ove si sono svolti i fatti, dovrebbe essere un modello e un esempio per i giovani.
