Prodotti acquistati, ma mai consegnati: scatta la diffida di Federconsumatori. I casi in Toscana
«Pratiche scorrette»: l’associazione sostiene i propri aderenti nell’iter per ottenere gli auspicati rimborsi
GROSSETO. «Gentile cliente, ci scusiamo per il ritardo e il disagio arrecatole. Abbiamo provveduto a sollecitare l’amministrazione per emetterle il riaccredito. Cordiali saluti». Tra il dire e il fare, però, ci sono di mezzo una lettera di diffida di Federconsumatori e una crisi d’impresa (con piano di rilancio annesso).
I casi
Nei mesi scorsi una decina di grossetani aveva comprato online, anche approfittando di una buona scontistica, ma non aveva ricevuto alcuni dei prodotti, aveva quindi provato più volte a contattare il customer care senza riuscire a ottenere la merce desiderata né il rimborso o una sostituzione, e allora si è rivolta all’associazione; che, recuperato l’avviso di avvio di un procedimento istruttorio della “Autorità garante della concorrenza e del mercato” per «problematiche varie» nei confronti dell’azienda in questione, oggi solleva l’interrogativo: «Cosa sta facendo Talea Group?».
Di cosa parliamo
Un passo indietro. Alla società viareggina fanno capo le farmacie online Farmaè e Amica Farmacia. Farmaè scrive sul proprio sito di contare a oggi dieci punti vendita fisici in Toscana di cui uno a Firenze, due a Livorno, uno a Sarzana e uno a Viareggio, e cinque nei principali ospedali della regione: il “Versilia” di Lido di Camaiore, il “San Luca” di Lucca, il Noa di Massa, il “San Jacopo” di Pistoia e il “Santo Stefano” di Prato.
L’Antitrust ha avviato l’istruttoria per presunta violazione del Codice del consumo a marzo, proprio a seguito di una segnalazione proveniente da Federconsumatori, secondo la quale Talea Group «avrebbe posto in essere pratiche commerciali scorrette».
Le stesse che Anna (nome di fantasia), grossetana d’adozione che da Farmaè si serviva da un paio d’anni, ritiene siano state applicate nei suoi confronti: «L’ultimo acquisto è di aprile: cinque oggetti di cui tre diversi e due uguali, i primi sono arrivati ma gli altri no. L’accredito era avvenuto subito». E aggiunge: «In verità mi dissero che quei due prodotti non erano disponibili, quindi suggerii la possibilità di un rimborso o una sostituzione. Da allora ho smesso di comprare e monitoro la carta di credito, ma a parte l’ultimo messaggino che mi hanno mandato a settembre non ho più saputo nulla».
Le legali
Le fanno eco Francesca Frosini ed Emanuela Raponi, avvocate di Federconsumatori: «Nonostante Talea Group abbia dichiarato la piena collaborazione con Agcm, i siti rimangono a oggi inspiegabilmente ancora operativi e i nostri associati continuano a denunciare il mancato recapito e successivo rimborso di prodotti regolarmente acquistati».
Abbiamo provato a raggiungere la società, la cui strada si è divisa mesi fa da quella dello storico ufficio stampa, tramite l’Investor Relation, ma non siamo riusciti ad avere un contatto telefonico. Sul sito Talea Group troviamo le rassicurazioni del fondatore e ad Riccardo Iacometti in merito all’istruttoria: «La nostra priorità è e rimane la soddisfazione dei nostri clienti, che serviamo con chiarezza, trasparenza e professionalità da anni». Ma anche la domanda di accesso alla composizione negoziata della crisi d’impresa, presentata a maggio.
Federconsumatori ha avviato una raccolta delle segnalazioni e fornirà agli associati una lettera di diffida da inviare alla società al fine di ottenere i rimborsi: «Per chi ha necessità di informazioni e tutela: 389 0905246 e Fct.grosseto@feder consumatoritoscana.it .
