Lucca, botte alla nipote di De André: "Mi buttava addosso la candeggina"
Il racconto della donna, confermata in appello la condanna dell’ex Giorgio Tambellini
LUCCA. Confermata anche in appello la condanna a 3 anni e 3 mesi per lesioni personali e maltrattamenti in famiglia a carico di Giorgio Tambellini, 40enne imprenditore lucchese, ritenuto colpevole in due gradi di giudizio di aver picchiato più volte sottoposto a situazioni di prostrazione psicologica l’allora compagna, Francesca De André, 35 anni, figlia di Cristiano e nipote di Fabrizio, il grande cantautore genovese.
La Corte d’Appello ha ribadito entità della pena e i reati contestati al pari del Tribunale lucchese la cui sentenza di condanna risale all’aprile 2024.
La storia tra Francesca e Giorgio, iniziata a Milano nel 2019 e proseguita sotto le telecamere di Mediaset nella casa Grande Fratello, si era poco a poco trasformata in un incubo di violenze e maltrattamenti. Diversi gli episodi raccontati dalla ragazza e finiti nel fascicolo della Procura di Lucca. Il più grave risale al 21 aprile 2022: dopo una discussione avvenuta nel residence di Lammari in cui i due vivevano, Tambellini l’avrebbe presa calci e pugni, mandandola al pronto soccorso con lesioni ed ecchimosi al volto e alla testa. Ferite giudicate guaribili in 21 giorni, che fecero scattare il protocollo per i codici rosa. Difeso dal professor Enrico Marzaduri, per Tambellini c’è ora il passaggio in Cassazione. In caso di ricorso respinto, la pena diventerà definitiva, ma non è detto che per lui si apriranno le porte del carcere potendo ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali.
De André, assista dagli avvocati Paolo Pieragostini e Gian Luigi Tizzoni, in un’intervista a Verissimo su Canale 5 ha ricordato alcuni episodi di quella convivenza deragliata tra ospedale e Tribunale: «Il mio ex faceva uso di sostanze. Mi picchiava dopo essersi messo i guanti da lavoro, mi lanciava oggetti dopo averli incendiati, mi buttava addosso la candeggina. Ho le cicatrici addosso di quello che mi faceva, il mio corpo parla, ho ancora i buchi sulla testa. Ho aperto gli occhi dopo, non l’avevo mai denunciato prima. Anche lo stesso giorno in cui sono finita in ospedale in codice rosso, io mi sono rifiutata di parlare con qualcuno. In tv dispensavo consigli contro la violenza domestica e io la stavo vivendo in casa mia»l
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