Il cielo in festa sopra Capannori con la magia delle mongolfiere
Dalla Piana alle colline, emozioni senza confini. E c'è chi fa la proposta di matrimonio
CAPANNORI. Qual è il tuo superpotere preferito? Uno, senza dubbio, è volare. Perché volare significa raggiungere qualsiasi luogo tu voglia, ammirando il mondo dall’alto. Significa cambiare prospettiva: dall’alto le persone, le case, le strade diventano puntini minuscoli, parte di un disegno più grande di cui spesso, presi dalla vita di tutti i giorni, ci dimentichiamo. Volare è il sogno che ogni bambino tiene nel cassetto. Ora, immaginate di farlo sospinti soltanto dal vento. Una folata improvvisa vi spinge verso le fronde di un albero, un soffio debole vi lascia sospesi nel cielo. Nessun rumore, nessun finestrino a separarvi dalla bellezza che vi circonda: solo una cesta, il fuoco che si accende e un pallone enorme, coloratissimo, che vi solleva fino al cielo. Dalla cesta sembra tutto magia, ma a terra il pilota e la sua squadra lavorano senza sosta: corde da slegare, bruciatori da controllare e un’enorme vela da gonfiare. Solo quando tutto è pronto arriva il momento di salire e lasciare il mondo sotto di sé. È la meraviglia della mongolfiera, che inizia quando scopri di non poterla pilotare. Magia, spettacolo e tante emozioni hanno animato Capannori durante la Festa dell’aria e dello sport, che si è svolta sabato e domenica negli spazi vicino al Comune. «Le mongolfiere sono ormai un simbolo di Capannori e attirano sia cittadini che turisti», spiega Ilaria Carmassi, assessora al Turismo del Comune. La preparazione alla manifestazione inizia già venerdì sera con un briefing dettagliato sulle indicazioni da seguire durante il volo. A parlare sono Lorenzo Rossi, presidente dell’Aeroclub di Lucca; Maurizio Viti, direttore della manifestazione; Raffaele Benetti, direttore dei lanci di paramotori; e John Aimo, direttore delle specialità aerostatiche.
Alle 6 di sabato, per i piloti di mongolfiere e lo staff della manifestazione inizia la prima giornata di gara internazionale. Viti fa l’appello dei piloti e fornisce le indicazioni sul mantenimento della sicurezza, l’aspetto più importante durante il volo. I sei piloti, insieme alle proprie équipe, si spostano nell’area verde per preparare i velivoli. Da ciascun borsone esce un’enorme vela di nylon, di circa 100 kg, distesa a terra e gonfiata inizialmente con un ventilatore. Successivamente, il fuoco riscalda l’aria all’interno, facendo sollevare la vela e rendendo pronta la mongolfiera al decollo. La partenza è dopo che aver notificato il decollo alla torre di controllo dell’aeroporto di Tassignano che poi veglia sull’intero viaggio dei velivoli. Si sale piano piano, nessuna sensazione alla pancia di un vuoto d’aria, solo la terra che appare sempre più lontana. Da una parte la Piana di Lucca che sfuma nell’azzurro lontano del mare della Versilia. Dall’altra, invece, le colline verdi e le montagne che custodiscono l’orizzonte. Ma non bisogna farsi prendere troppo dalla tranquillità: è pur sempre una competizione. La manifestazione prevede due diverse gare. La prima è il “Judge Declared Goal”: il giudice indica un punto sulla mappa, i piloti devono lanciare un marker da 6 g il più vicino possibile al centro. La seconda è la caccia alla volpe: la prima mongolfiera decolla, le altre la inseguono, vince chi atterra più vicino al punto d’arrivo della volpe. «Per Capannori ospitare questa manifestazione è sempre motivo di orgoglio», racconta il sindaco Del Chiaro. Soprattutto perché nel Comune c’è anche una pilota locale, Maria Chiara Cremoni, delegato italiano presso la Commissione Internazionale di Aerostatica della Federazione Aeronautica Internazionale per l’Aero Club d’Italia. Eventi come questi, oltre a mostrare la bellezza e la semplicità del volo, raccontano realtà che rappresentano risorse preziose per il territorio, come l’Aeroclub di Lucca, con sede fissa all’aeroporto di Tassignano. «Associazioni come questa ci permettono di vivere i luoghi e attrarre appassionati e giovani. L’aeroporto è più di un luogo di decollo e di atterraggio, è un punto d’incontro», ha concluso Del Chiaro.
Proposta di matrimonio
Il senso di leggerezza che si respira volando su una mongolfiera è impagabile. Ecco perché qualcuno l’ha scelta come cornice di un momento indimenticabile: la proposta di matrimonio. È successo proprio alla Festa dell’aria di Capannori. Appena la mongolfiera è atterrata, Sergio – questo il nome del proponente innamorato – si è inginocchiato davanti alla sua lei e ha pronunciato la fatidica frase: «Amore, mi vuoi sposare?». Lei, colta di sorpresa, dopo un attimo di giusta suspense ha risposto con un emozionatissimo sì e i due si sono abbracciati sotto lo scroscio di applausi di chi ha assistito alla scena.
Scene d’amore ma anche scene di passione. C’è chi quel sogno di volare in libertà l’ha realizzato a soli 20 anni. Filippo Orlando, classe 2005 e campione nazionale, è salito per la prima volta in mongolfiera a due anni, guidato dal padre, pilota commerciale e istruttore tra Firenze e Dubai. A 17 anni, nel giorno del suo compleanno, ha conquistato la licenza dopo nove esami teorici e uno pratico. «A Capannori la gara è amichevole, ma agli europei eravamo 85 piloti e la competizione era feroce.Il posto più incredibile dove ho volato? La Polonia. Non tanto per il panorama, ma per il vento: era molto forte e quindi direzionabile. Più di due ore di volo in cui devi essere sempre concentrato e controllare tutto», racconta Filippo che oggi studia a Dallas, in Texas.