San Ginese, cimitero franato e tombe spezzate: partono i lavori di messa in sicurezza
Prima di ricostruire il muro dovrà essere bonificata l’area dello smottamento
SAN GINESE. Pronto a partire il cantiere per la messa in sicurezza della porzione del cimitero franata nel marzo scorso.
L’appalto è stato affidato alla ditta “La Spiga di grano” di Ponte Buggianese per 92mila euro, mentre la direzione dei lavori per 7mila euro sarà seguita dall’ingegner Antonio Morittu sulla base del progetto redatto dall’ufficio Tecnico.
Lo smottamento ha riguardato decine di tombe. Durante i lavori non sarà possibile sostare nel parcheggio. Indicativamente il divieto è in vigore da venerdì e fino al 30 settembre.
La prima parte dell’intervento consiste nel rimuovere la terra con relative tombe, compresi i campi comuni. Prima di ricostruire il muro perimetrale è necessario liberare l’area dagli effetti dello smottamento. L’obiettivo finale è la realizzazione della porzione di un nuovo muro di cinta perimetrale, nell’angolo sud del cimitero.
«Per procedere in tal senso occorre preliminarmente mettere in atto un’opera di bonifica del sito oggetto dell’intervento mediante operazioni cimiteriali di estumulazione, con raccolta resti mortali in cassettina zincata o tramite rifasciamento in cassone di zinco ed esumazione con raccolta dei resti mortali in cassettina zincata, previa adeguata messa in sicurezza del sito interessato dalle suddette lavorazioni – si legge nella relazione che accompagna il progetto – . In particolare è fondamentale scongiurare, con mezzi adeguati, il rischio di scivolamento delle macchine e di seppellimento degli operatori».
L’area di lavoro in oggetto interessa 39 tombe murate a terra, mediamente occupate da due feretri (a due posti) e 16 campi comuni (sepolture monoposto nella nuda terra) . Una volta messa in sicurezza la zona interessata dal cedimento del terreno (attività a carico dell’amministrazione comunale) , si procederà alla bonifica e al ripristino dell’area.
La scaletta degli interventi prevede l’allestimento area di cantiere con la rimozione dei marmi. Quindi le estumulazioni dei resti e quella con inserimento del feretro in una cassone di zinco senza apertura. A seguire l’esumazione dal campo comune. Infine, la demolizione delle tombe nell’area della frana e smaltimento dei detriti inerti. A quel punto la ditta potrà ricostruire il muro franato.l
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