Il Tirreno

Lucca

Tribunale

Ascit, nessuna incompatibilità: illegittima la decadenza di Ciacci

di Pietro Barghigiani

	Alessio Ciacci
Alessio Ciacci

Il Tar boccia il provvedimento di Anac che obbligò il manager alle dimissioni

2 MINUTI DI LETTURA





CAPANNORI. Fu un atto illegittimo quello adottato da Anac nel giugno 2022 quando firmò una delibera di inconferibilità dell’incarico per Alessio Ciacci all’epoca presidenza di Ascit sostenendone l’incompatibilità perché era anche amministratore unico della Cermec di Massa.

Una decadenza dal vertice della società dei rifiuti che, a distanza di tre anni, è stata certificata come non fondata dal Tar, complice anche l’accertata incostituzionalità della legge cui fece riferimento l’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Anac disse in sostanza che l’amministratore, con un a vasta esperienza al vertice di partecipate che si occupano di trattamento dei rifiuti, non doveva ricoprire quel ruolo per una manifesta incompatibilità dovuta a un precedente incarico.

La legge su cui Anac aveva basato il suo pronunciamento è stata, però, nel frattempo dichiarata incostituzionale. Di qui la sentenza del Tar del Lazio, a cui si sono rivolti Ascit e RetiAmbiente, che annulla i provvedimenti nei confronti del 45enne manager pubblico capannorese.

Il giudice delle leggi ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del passaggio su cui Anac aveva ancorato il suo giudizio imponendo le dimissioni di Ciacci.

Si legge nella sentenza del Tar che «la fattispecie concreta in cui al signor Ciacci è stata preclusa la conferibilità dell’incarico di presidente del Cda di Ascit nonostante l’incarico di provenienza (quello di amministratore unico di Cermec Spa) non avesse connotazione politica rientra, quindi, a pieno titolo, nella casistica che il giudice delle leggi ha stigmatizzato e cancellato dall’ordinamento, sicché non può esservi dubbio sul fatto che il potere di interdizione esercitato dall’Anac e in questa sede contestato non trovi più alcun aggancio normativo».

Come strascico giudiziario dell’esperienza Cermec, Ciacci, dal 2007 al 2013 assessore all’Ambiente del Comune di Capannori, è a giudizio a Massa con altri tre imputati per il reato di falso ideologico, con l’aggravante della continuazione. Secondo l’accusa tra il 2020 e il 2021, diversi corsi di formazione non sarebbero stati svolti, o comunque non nelle modalità richieste per ottenere il credito d’imposta. Nonostante ciò, per la Procura, l’allora amministratore unico Alessio Ciacci avrebbe attestato il loro corretto svolgimento. l


 

Flash dall'Italia

L’incidente

Auto contromano sull’autostrada Torino-Milano, quattro morti

Estate