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Lucca, i “buttadentro” sfidano il divieto e restano davanti ai locali a caccia di clienti

di Silvia Barsotti

	Clienti ai tavoli di un locale (foto d'archivio)
Clienti ai tavoli di un locale (foto d'archivio)

È in vigore da qualche giorno ma ieri, all’ora di pranzo, i procacciatori di clienti erano al loro posto all’esterno dei locali del centro a invitare i passanti a entrare e sedersi

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LUCCA. I “buttadentro” non ne vogliono sapere di smettere di buttare dentro i passanti delle vie del centro storico. O meglio: i titolari di alcuni locali del centro storico di Lucca non sembrano aver recepito l’ordinanza emessa dal Comune pochi giorni fa che mette al mando queste figure. I procacciatori di clienti per le attività di ristorazione rimangono fuori dai locali, imperterriti, alla ricerca di clientela da conquistare prima che a rubargliela siano i colleghi del locale accanto.

Lo scorso 9 luglio il Comune di Lucca ha firmato un’ordinanza – con effetto immediato – discussa in giunta qualche giorno prima, che vieta le figure solitamente appostate fuori dai locali di ristoro per invitare i passanti a sedersi ai tavoli per pranzare, prendere un caffè o cenare. Ma anche se l’amministrazione ha dichiarato di aver comunicato i contenuti del provvedimento alle associazioni di categoria, da quel giorno, di fatto, la situazione dentro le Mura è rimasta invariata. In Piazza dell’Anfiteatro, in particolare, anche solo passando alla lontana o evitando di leggere i menù esposti, si viene comunque intercettati e invitati a prendere posto. L’ordinanza era stata firmata per garantire una fruizione più libera e autonoma del centro storico, senza dover essere continuamente fermati o disturbati dai dipendenti dei locali in cerca di clientela.

«Lucca è una città dalla forte identità storica, artistica e turistica, e deve essere vissuta con rispetto e stile – avevano dichiarato il sindaco Mario Pardini e l’assessore al commercio e decoro urbano Paola Granucci – La nostra ordinanza non limita l’attività commerciale, ma tutela la bellezza urbana e salvaguarda l’esperienza autentica di cittadini e visitatori. Ribadiamo che promuovere i propri servizi è legittimo, ma farlo con modi invasivi, insistenti o scorretti non è compatibile con l’immagine che vogliamo preservare per la nostra città. Auspichiamo quindi – avevano proseguito - un centro storico sempre più ordinato, elegante e coerente con la vocazione culturale di Lucca, che garantisca a chi visita o vive la città libertà di scelta senza pressioni indesiderate». Non solo in Piazza Anfiteatro, ma anche in altre zone del centro storico, come via Fillungo e le strade limitrofe, il copione si ripete identico. A favorire la noncuranza del divieto da parte di alcuni ristoratori contribuisce anche l’assenza di controlli visibili. Eppure, il regolamento prevede sanzioni amministrative e, in caso di recidiva, la sospensione o la revoca delle concessioni.

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