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La tragedia

Morto in Italia Felix Baumgartner: l’ultimo volo fatale dell'uomo del cielo, il malore e lo schianto in una piscina per turisti


	Felix Baumgartner
Felix Baumgartner

Nato a Salisburgo nel 1969, il base jumper austriaco ha scritto pagine memorabili nella storia dello sport estremo. Tra le sue imprese più celebri, il salto in caduta libera attraverso la Manica e l’iconico lancio dalla stratosfera compiuto il 14 ottobre 2012

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Felix Baumgartner, il celebre base jumper e paracadutista austriaco noto per aver sfidato i limiti del cielo, è morto a 56 anni a seguito di un tragico incidente avvenuto durante un volo con il parapendio. La tragedia si è consumata nel pomeriggio di giovedì 17 luglio a Porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo, dove l’atleta si trovava in vacanza.

Cosa è successo

Secondo le prime ricostruzioni, Baumgartner avrebbe accusato un malore improvviso durante il volo, perdendo il controllo del mezzo e precipitando all’interno di una piscina di un complesso turistico. Nel violento impatto è rimasta coinvolta anche una ragazza, colpita accidentalmente e trasportata in ospedale con ferite lievi. Per l’ex atleta austriaco, invece, non c’è stato nulla da fare: è andato subito in arresto cardiaco e, nonostante i tentativi di rianimazione e l'intervento dell'elisoccorso, il suo cuore ha smesso di battere poco dopo l’arrivo dei sanitari.

Una vita sospesa nel cielo

Nato a Salisburgo nel 1969, Felix Baumgartner ha scritto pagine memorabili nella storia dello sport estremo. Tra le sue imprese più celebri, il salto in caduta libera attraverso la Manica e l’iconico lancio dalla stratosfera compiuto il 14 ottobre 2012. In quell’occasione, si era lanciato da oltre 39 chilometri di altezza, raggiungendo la velocità record di 1.342,8 km/h, diventando così il primo uomo a superare il muro del suono in caduta libera senza l’ausilio di un veicolo. L’impresa, realizzata in collaborazione con la Red Bull, aveva fatto il giro del mondo, consolidando la fama di un uomo che non aveva mai temuto di spingersi oltre i limiti dell’umano. «Io appartengo all’aria», aveva dichiarato in una delle sue interviste più famose, riassumendo così il senso profondo della sua esistenza. Non a caso, sul braccio destro portava tatuata la frase «Born to fly» – nato per volare.

L’ultima vacanza, poi la tragedia

Baumgartner si trovava nelle Marche insieme ai suoi familiari. Nelle ore precedenti all’incidente aveva pubblicato alcune storie su Instagram in cui condivideva con i suoi quasi 200mila follower le immagini dei voli con il parapendio, una delle sue passioni più recenti. Un ultimo volo, purtroppo fatale, ha segnato la fine della sua straordinaria avventura umana e sportiva. La comunità internazionale dello sport estremo lo ricorda oggi come un pioniere, un sognatore e un uomo che ha vissuto sospeso tra cielo e terra.

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