Il Tirreno

Lucca

L'impianto contestato

Salanetti, la scelta slitta al 14 luglio: chieste altre modifiche al progetto

di Pietro Barghigiani
Salanetti, la scelta slitta al 14 luglio: chieste altre modifiche al progetto

Il Comune di Porcari: «Ma il preavviso di diniego conferma le criticità». Del Chiaro: punti superabili

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LUCCA. Un’ulteriore richiesta di documentazione tra approfondimenti su quello che già era stato presentato e correzioni da apportare alle opere indicate nei progetti.

La conferenza dei servizi che deve pronunciarsi sull’impianto di riciclaggio di assorbenti, pannolini e pannoloni, oltre al recupero di scarti tessili, ha rinviato alla seduta del 14 luglio la decisione finale sull’opera.

Dal fronte RetiAmbiente c’è ottimismo sulla capacità di rispondere a tutti i punti sollevati nel corso della riunione in modo da chiudere positivamente l’iter dell’impianto finanziato in parte con fondi Pnrr.

Iniziata intorno alle 10, la conferenza dei servizi ha esaminato di nuovo gli atti del progetto che dovrà essere operativo entro il giugno 2026 per non perdere i contributi: 5. 411. 458 euro per il fronte del tessile e 10 milioni per il riciclo di pannolini, assorbenti e pannoloni.

Il Genio civile ha segnalato alcune prescrizioni a livello idrogeologico, mentre Arpat chiede un camino di almeno venti metri. Quello ipotizzato da RetiAmbiente era un po’più basso. Altri passaggi della relazione dovranno essere definiti con maggiore precisione.

Parla di preavviso di diniego l’amministrazione di Porcari, presente con il sindaco Leonardo Fornaciari e la vice Roberta Menchetti. «Questo preavviso di diniego è la conferma che il lavoro serio, costante e rigoroso che la nostra amministrazione e i nostri uffici hanno portato avanti non è stato vano – affermano – . Da sempre abbiamo chiesto chiarezza e trasparenza, sollevando criticità che non sono state adeguatamente risolte in oltre un anno e mezzo di confronto. Il risultato, certo parziale, di oggi, dimostra la concretezza e la puntualità della nostra opposizione all’impianto. Così come l’efficacia del lavoro serio e silenzioso dell’ufficio urbanistica e ambiente e del suo assessore, Simone Giannini».

RetiAmbiente si ripresenterà il 14 luglio con i “compiti” fatti a casa. E in quella sede il sì o il no sarebbe verosimilmente definitivi.

Ancora Fornaciari e Menchetti: «Il nostro Comune continuerà a vigilare per tutelare le persone e il territorio. Se in questi ultimi dieci giorni la società dovesse miracolosamente risolvere tutto sarebbe un vero colpo di scena. Ma per ora, di autorizzazioni, non c’è traccia: c’è solo un preavviso di diniego e un lungo elenco di nodi ancora da sciogliere».

«Accolgo positivamente la conferenza dei servizi su Salanetti perché è stata fatta chiarezza sulle integrazioni necessarie per procedere e RetiAmbiente ha detto di poter rispondere alle richieste». 
È il commento del sindaco di Capannori Giordano Del Chiaro che aggiunge: «La Regione ha detto chiaramente che quanto emerso può essere superato, e che pertanto, se RetiAmbiente fornirà quanto richiesto, il 14 luglio potrà essere assunta una decisione. Ringrazio quindi la Regione Toscana per la serietà, come gli altri enti partecipanti. Gli approfondimenti sono utili e fondamentali, perché come detto vogliamo che tutto sia sicuro. Pertanto bene le ulteriori specifiche richieste. Questo impianto porterà a aumentare del 6% la percentuale di differenziata prodotta, che è un obiettivo strategico per il Piano dei rifiuti regionale così come dell’Unione Europea. Chiediamo a RetiAmbiente di fornire il prima possibile e nel modo più dettagliato possibile ogni integrazione e chiarimento, in modo che la Regione possa assumere una decisione completa e che guardi al futuro». 

Infine, la capogruppo di “La Porcari che Vogliamo”, Barbara Pisani protesta per non essere stata ammessa ieri mattina, anche come uditore, alla conferenza dei servizi. «Una conferenza dei Servizi “a porte chiuse lasciando fuori chi ha lottato fin dal primo giorno a fianco dei cittadini, per la tutela della salute, dell’ambiente e del proprio territorio. Lasciano fuori la popolazione».l



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