Il Tirreno

Lucca

Indagine dei carabinieri

Lucca, ragazzi picchiati e rapinati: denunciati sette minorenni

di Luca Tronchetti
Lucca, ragazzi picchiati e rapinati: denunciati sette minorenni

Le aggressioni in centro storico di sera

4 MINUTI DI LETTURA





LUCCA. La precisa descrizione degli aggressori da parte delle vittime e di loro amici testimoni oculari, le immagini in alta definizione delle telecamere di sorveglianza nel centro storico, l’immediata identificazione – circa due ore dopo i fatti contestati – da parte di una pattuglia del radiomobile dei carabinieri incaricata di vigilare sulla quella porzione di territorio sono risultate determinanti per la denuncia di sette baby bulli – in prevalenza italiani di seconda generazione di età compresa tra i 15 e 16 anni, che frequentano istituti professionali e sono residenti nei quartieri di San Concordio, Nozzano e S. Anna e nel territorio di Altopascio – autori delle aggressioni avvenute nella serata di sabato 5 aprile in piazza Napoleone e nella vicina via della Dogana nei confronti, nel primo caso, di due adolescenti di sedici anni e nel secondo di un quindicenne che venne pure rapinato.

Reati contestati e misure

Tre dei sette minorenni denunciati sono accusati di lesioni personali aggravate e rapina poiché hanno partecipato ad entrambi gli episodi di violenza mentre degli altri quattro, due erano presenti all’attacco agli adolescenti di piazza Napoleone e altri due invece si trovavano nel branco che ha derubato lo studente in via della Dogana. Per cinque di loro, tra l’altro non nuovi a episodi di prevaricazioni su coetanei in centro, i carabinieri hanno chiesto al questore di applicare l’avviso orale in ragione di personalità potenzialmente incline a comportamenti antisociali.

Perquisizioni

Tra l’altro i carabinieri – su disposizione della procura del tribunale per i minorenni di Firenze – ha disposto perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei sette baby bulli. Le operazioni effettuate nelle case dei minorenni – tra lo stupore e l’incredulità dei genitori, nella stragrande maggioranza persone con un lavoro e senza precedenti di polizia – hanno portato al ritrovamento nella casa di un indagato di parte della refurtiva e hanno permesso di acquisire ulteriore elementi idonei a suffragare le ipotesi investigative e a verificare altri episodi di violenza commessi in danni di minorenni.

Street bullying

Più che una baby gang siamo di fronte a un fenomeno di “street bullying”. Gruppi fluidi di adolescenti, spesso non strutturati anche se all’interno ci sono inevitabilmente dei leader, che commettono atti devianti e spesso non aventi un fine economico. Il branco è il loro habitat naturale perché dà forza e riconoscimento. Non a caso prendono di mira coetanei, decisamente bersagli facili, e non gli adulti. Nei due episodi avvenuti la sera del 5 aprile a far scattare l’aggressione sarebbe stata la richiesta di chiarimento delle vittime a un riferimento omofobo pronunciato da uno o più componenti del gruppo nel momento in cui hanno incrociato gli altri adolescenti che si vestono e si comportano in maniera differente. Nessun conto in sospeso, nessuna contrapposizione ideologico-politica. Soltanto la voglia di attaccar briga e mostrare i muscoli. La violenza è quindi da intendere come tratto distintivo del bullismo di strada.

I due gravi episodi

Sabato 5 aprile ore 22 accanto al Gran Universe Lucca due amici sedicenni camminano conversando quando si trovano a incrociare cinque componenti del branco. Quello che pare essere il leader apostrofa uno degli adolescenti con una parola che non ammette fraintendimento: “ricchione”. La richiesta di spiegazioni è la molla che fa scattare i bulli di strada. Prima spintoni, poi calci e pugni. Uno dei due studenti riesce a fuggire, l’altro rimane a terra colpito ripetutamente. Alla scena assistono alcuni testimoni che aiutano i malcapitati. Sia il sedicenne rimasto a terra che l’altro fuggito si faranno medicare al pronto soccorso del San Luca. Vengono dimessi con una prognosi di cinque giorni. I carabinieri, che due ore dopo i fatti individuano i bulli, attraverso le immagini di videosorveglianza scoprono che alle 21 della stessa sera, nella vicina via della Dogana, c’era stata un’analoga aggressione ai danni di un quindicenne. Stesso epiteto, stessa scena. Con la differenza che al minore, poi medicato al pronto soccorso con una prognosi di cinque giorni, erano stati sottratti cappellino griffato e sigaretta elettronica. l
 

Primo piano
Incidente

Piombino, esplosione in un appartamento: grave una donna

Sani e Belli