Capannori, incidente provocato da un capriolo: Provincia condannata a risarcire l'automobilista ferita
Il fatto su via di Tiglio: mancava la segnaletica sul rischio attraversamenti
CAPANNORI. Uno schianto che la giovane alla guida di un’Alfa Mito non riuscì a evitare. Il capriolo adulto sbucò all’improvviso da una boscaglia alla sinistra dell’automobilista e concluse la sua corsa inconsapevole verso la morte contro la parte anteriore della vettura. La conducente fu costretta a farsi medicare al pronto soccorso (prognosi per un totale di 20 giorni nella rivalutazione della malattia) con la macchina danneggiata per una stima della riparazione superiore al valore del mezzo.
Per quello scontro auto-animale, frequente nelle strade di campagna, la Provincia è stata condannata a risarcire con oltre 3.500 euro la conducente e con 6.358 euro la proprietaria della Mito che nel frattempo ha ceduto il credito. Più di 7mila euro le spese legali all’avvocato dell’automobilista.
L’episodio risale al 23 febbraio 2021. Sono le 18,40 quando l’allora 29enne percorre la SS 439 di via di Tiglio in direzione Pieve di Compito-San Leonardo, quando, all’altezza del km 41.100, «un capriolo adulto, proveniente dalla vegetazione posta sul lato sinistro della strada, saltava nella carreggiata e andava a colpire l’autovettura nella parte anteriore sinistra, facendo esplodere entrambi gli airbag e procurando danni all’autovettura e alla giovane». Sul posto arrivano i carabinieri. Trovano la carcassa del capriolo e l’auto più che ammaccata. La conducente dolorante e spaventata.
Nel verbale di chi rileva l’incidente si legge che «il luogo del sinistro è un tratto di strada “ad esse” con ai lati la vegetazione e l’illuminazione è scarsa; il lampione è posizionato prima della curva destrorsa; nel tratto interessato dal sinistro non c’è illuminazione pubblica e che c’è una rete di delimitazione di un terreno privato dal lato destro rispetto alla direzione di marcia del veicolo della mentre dal sinistro, da cui è uscito l’animale, non vi sono reti o protezioni».
I punti dirimenti nella causa sono la strada non illuminata e che in quel tratto non è presente segnaletica che avvisi l’attraversamento di animali selvatici. La SS 439 di via di Tiglio, ex titolarità Anas, rientra nelle competenze di vigilanza e custodia della Provincia. Una responsabilità oggettiva quella di Palazzo Ducale a cui il Tribunale imputa di non aver dimostrato «che la condotta dell’animale si sia posta del tutto al di fuori della sua sfera di possibile controllo, come causa autonoma, eccezionale, imprevedibile ed inevitabile del danno, vale a dire che si sia trattato di una condotta che non era ragionevolmente prevedibile e/o che comunque non era evitabile, anche mediante l’adozione delle più adeguate e diligenti misure di gestione e controllo della fauna (e di connessa protezione e tutela dell’incolumità dei privati), concretamente esigibili in relazione alla situazione di fatto».
Così come la Provincia «non ha fornito la prova che il danno si sia verificato per una condotta colpevole del danneggiato, ossia la guida imprudente, con la conseguenza che deve quindi rispondere dell’evento». l