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Lucca, Dustin Hoffman e la scena a 45 metri di altezza: l’incontro con la “morte” sulla torre Guinigi


	A sinistra Dustin Hoffman a destra un altro scatto dal set 
A sinistra Dustin Hoffman a destra un altro scatto dal set 

Intanto affiorano le polemiche per le modifiche alla viabilità imposte dalle riprese del film di Peter Greenaway

03 aprile 2024
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LUCCA. Ciak ad alta quota. Nel pomeriggio di martedì 2 aprile prima giornata di riprese su torre Guinigi per il film di Peter Greenaway. Che si tratti di una scena importante lo si evince dal titolo stesso del progetto, “Tower stories”, che per l’appunto fa riferimento alle torri di Lucca come elemento chiave della pellicola.
Ciak
Le riprese sono iniziate attorno alle 15,30 del pomeriggio ma visti i pochi spazi a disposizione sulla vetta della torre, in mezzo ai lecci, hanno potuto partecipare solo un numero ristretto di attori e membri della troupe. Presente ovviamente Dustin Hoffman, che è arrivato ai 45 metri della sommità, utilizzando l’ascensore di servizio installato a palazzo Guinigi, risparmiandosi così grandi parte dei 230 scalini che portano in cima ma non le ultime rampe di scale.

La scena

Secondo le indiscrezioni relative alla sceneggiatura, scritta direttamente da Greenaway, in questa scena l’anziano professore americano interpretato da Hoffman in cima alla torre ha una sorta di faccia a faccia con la morte. Non si tratta di una metafora: sul set è presente un attore che impersona il “triste mietitore”, a cui lo stesso Greenaway ha dato le ultime indicazioni subito prima delle riprese (come si vede da una delle foto a fianco). Inizialmente era prevista la presenza di un stuntman che avrebbe dovuto scalare la torre fino a raggiungerne la sommità, ma la scena è stata rivista e questo elemento è stato tagliato. Le riprese su torre Guinigi proseguiranno anche nella giornata di oggi e pertanto la struttura resterà chiusa al pubblico.

Viabilità
Intanto, le modifiche alla viabilità e alla sosta per consentire le riprese del film, cominciano a produrre i primi malumori nella popolazione che fin qui aveva “sopportato” – e perfino supportato – tutta l’operazione. Ad alzare per prima la voce è Alberta Ulivi, titolare di uno dei negozi di ortofrutta che si trovano nella chiesa del mercato del Carmine, a poca distanza da torre Guinigi. Un’area che ieri è stata interessata da alcune modifiche alla viabilità. «A partire da mezzogiorno – racconta l’anziana signora – il Comune ha chiuso via San Gregorio e via delle Chiavi d’oro, di fatto rendendo impossibile arrivare alle nostre attività. Tutto questo senza che ci venisse data alcuna informazione. In via San Gregorio erano stati posizionati solo i cartelli relativi al divieto di sosta ma nessuno ci aveva informato che sarebbe stata interrotta anche la viabilità. Se almeno l’avessimo saputo. Il film? Contenta che si faccia, purché si rispettino le attività che lavorano. Ho chiamato l’assessora Granucci – conclude Ulivi – e gliel’ho fatto presente». 

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