Garanzie ai proprietari di case per far affittare le abitazioni vuote
Carenza di alloggi: iniziativa che coinvolge Lucca, Capannori e Altopascio
LUCCA. Case in affitto introvabili? Parte un’iniziativa dei Comuni di Altopascio, Capannori e Lucca per invitare i proprietari di case sfitte a destinarle all’housing sociale, grazie alle garanzie dell’Agenzia sociale per la casa. Ieri ad Altopascio è stata presentata la campagna di promozione e comunicazione voluta dalle tre amministrazioni e realizzata con Arcidiocesi di Lucca, Fondazione Casa Lucca e Gvai per incentivare il reperimento di alloggi da destinare all’emergenza abitativa. Il progetto spiega e promuove le garanzie messe in campo per il proprietario che decide di affittare la propria abitazione.
Perché tenere una casa sfitta? Parte da questa domanda la campagna di sensibilizzazione “Non fidarsi è bene. Fidarsi è meglio”, che ha l’obiettivo di cercare nuovi alloggi da destinare all’emergenza abitativa facendo leva proprio sui proprietari di casa, che potranno contare su una serie di incentivi e di garanzie. I l progetto vuole favorire il reperimento degli alloggi sfitti sui tre territori comunali aderenti da destinare all’housing sociale, mettendo in atto tutta una serie di strumenti a garanzia del padrone di casa.
Alla presentazione hanno partecipato il sindaco di Altopascio Sara D’Ambrosio, l’assessore al welfare e al benessere di comunità di Altopascio Valentina Bernardini, il vicesindaco con delega al sociale di Lucca, Giovanni Minniti e il vicesindaco con delega alle politiche sociali di Capannori Matteo Francesconi. Presenti anche l’arcivescovo di Lucca monsignor Paolo Giulietti e il presidente della Fondazione Casa Carlo Lazzarini.
«Con questo progetto – commentano gli amministratori dei tre Comuni coinvolti – lanciamo un messaggio tanto semplice quanto indispensabile: i Comuni, e gli enti del territorio, ci sono. Sono partecipi delle necessità dei cittadini, ne capiscono l’urgenza e cercano, con ogni mezzo possibile, di intercettare i bisogni prima che si trasformino in emergenze. Avviare un progetto di questo tipo, che unisce domanda e offerta, che rassicura i proprietari delle abitazioni sfitte e sostiene i nuclei che hanno difficoltà a trovare un alloggio, significa dare una risposta chiara e concreta a chi ha più bisogno. Oltre al caro-bollette e al caro-energia presto, come Comuni, ci troveremo a fronteggiare i tagli sui contributi affitti: togliere un sostegno di questo genere metterà in ginocchio le famiglie e in difficoltà molti nostri concittadini. È indispensabile che anche a livello centrale e nazionale si corra quanto prima ai ripari, per evitare un’emergenza sociale».
Ma come funziona il meccanismo. L’Agenzia Sociale per la Casa, attraverso il fondo di garanzia finanziato dai Comuni, mette a disposizione una garanzia economica al proprietario di casa, consentendo la riscossione del canone di locazione come sottoscritto dal contratto senza preoccupazioni. Dall’altra parte, famiglie in emergenza abitativa potranno godere di un alloggio in buone condizioni, avviando un percorso di progressiva autonomia. Ma c’è di più: l’Agenzia sociale per la casa si assume l’onere, sempre attraverso il fondo di garanzia, di condurre piccoli lavori di manutenzione (imbiancatura, sostituzione di una caldaia, riparazione degli infissi) di cui l’abitazione potrebbe aver bisogno assegnando al proprietario un contributo, in parte a fondo perduto e in parte a sconto affitto. L’Agenzia sociale, infine, continua a seguire l’inquilino non soltanto per tutte le pratiche burocratiche, ma anche in seguito, per monitorare la tenuta e la buona conservazione dell’alloggio. Al termine del contratto, l’Agenzia si occupa di restituire l’abitazione nelle condizioni in cui è stata ricevuta. Se invece il proprietario deciderà di locarlo nuovamente, l’Agenzia provvederà a individuare un nuovo inquilino così da garantire la continuità.
Per avere maggiori informazioni sul funzionamento dell’housing sociale è possibile consultare il sito www.fondazionecasa.it, scrivere a agenziacasa.gvai@gmail.com e telefonare al 375 7399970.
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