Il Tirreno

Lucca

Caos Puccini, accuse a Veronesi. «Soldi agli enti in cui ha incarichi»

Caos Puccini, accuse a Veronesi. «Soldi agli enti in cui ha incarichi»

Letta in consiglio comunale la lettera scritta dalla professoressa Biagi Ravenni. Il capogruppo Raspini incalza Pardini, il sindaco replica: inefficienze già segnalate

07 febbraio 2023
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LUCCA. Conduzione disordinata e non trasparente delle attività. Non solo: ci sarebbero anche l’assegnazione di finanziamenti a enti e progetti in cui il presidente riveste incarichi, nonché preventivi assai costosi per professionisti che offrono consulenza all’ente.

Il consiglio comunale dedicato alle vicende del Comitato per le celebrazioni pucciniane non ha mancato di regalare sorprese che ora rischiano di mettere in difficoltà il convitato di pietra dell’assise, ovvero il maestro Alberto Veronesi, candidato alle regionali in Lombardia e assente per precedenti impegni. A sollevare il clamore è stata in particolare la lettera che la professoressa Gabriella Biagi Ravenni, presidente del centro studi Giacomo Puccini, insieme al vice, Virginio Bernardoni e Michele Gerardi, lo scorso 9 gennaio ha inviato alla presidenza del Consiglio dei ministri e agli altri dicasteri coinvolti nel comitato. Il documento è stato letto in consiglio comunale dal capogruppo del Pd Francesco Raspini: vi si denuncia una conduzione disordinata e poco trasparente caratterizzata da inefficienze di gestione e «da irregolarità rispetto a quanto stabilito dal regolamento per il funzionamento del Comitato promotore per le celebrazioni pucciniane». I tre firmatari del documento segnalano come «le iniziative della presidenza abbiano travalicato le prerogative meramente organizzative e di rappresentanza assegnate al presidente», di fatto esautorando in più circostanze il comitato promotore dai compiti ad esso specificamente assegnati.

L’assegnazione dei finanziamenti è inoltre l’altra nota dolente: pur non rivestendo funzioni gestionali dirette o delegate il presidente avrebbe emanato due bandi. Per uno di questi nella seduta del 9 novembre i finanziamenti sarebbero stati assegnati a progetti di un ente in cui Veronesi ricopre incarichi dirigenziali. Sempre al maestro sarebbe stata assegnata la direzione dei concerti di Capodanno della Fondazione Festival Pucciniano e del Teatro del Giglio di Lucca.

Il capogruppo Raspini ha incalzato il sindaco Mario Pardini, chiedendo se conoscesse queste accuse e se alla luce delle stesse non ritenesse opportuno adoperarsi per chiedere le dimissioni di Veronesi (la nomina e la rimozione spettano alla presidenza del consiglio dei ministri, ndr) nonché sollevarlo dalla presidenza della Fondazione Puccini. Pardini ha replicato sostenendo che il fatto che il comitato non stesse funzionando lo aveva evidenziato anche lui, nella lettera che il 6 gennaio (quindi prima di quella scritta da Biagi Ravenni) i sindaci avevano inviato al presidente. «C’è un problema di metodo – ha ribadito il primo cittadino – e non lo si risolve togliendo una persona». Il sindaco, inoltre, ha messo in evidenza come gli atti del comitato siano segreti e pertanto non possano essere resi pubblici. «Tant’è che non lo hanno fatto neppure il presidente Giani o gli altri sindaci dei Comuni coinvolti». Pardini si è poi rammaricato per l’assenza di Veronesi, che avrebbe potuto rispondere di persona alle critiche. Infine il sindaco si è detto favorevole a rendere trasparenti gli atti del comitato e ha concluso ribadendo di aver inviato le sue perplessità sul funzionamento dell’organo ai livelli romani.

Tra i tanti interventi registrati in consiglio c’è quello del presidente della Provincia Luca Menesini: «Trasparenza sull’operato del Comitato e azioni condivise nell’interesse della città di Lucca, dell’intero territorio provinciale e della promozione di Giacomo Puccini. Sono questi i due elementi cardine su cui si potrà fondare un buon lavoro del Comitato. Per questo motivo porterò in votazione alla prossima riunione del Comitato una proposta di deliberazione, che impegna il Comitato stesso alla massima trasparenza su atti, affidamenti e contratti, esattamente come funziona per ogni amministrazione che gestisce soldi pubblici».

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