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Magliette rosse, anche Lucca si mobilita

Magliette rosse, anche Lucca si mobilita

In tanti raccolgono l’invito di Don Ciotti in solidarietà con i migranti. Il sindaco: «Su questo tema siamo un modello»

08 luglio 2018
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LUCCA. Tante magliette rosse, sia nella piazza virtuale di internet sia in quelle reali della città. Anche a Lucca ha avuto successo l’iniziativa di sensibilizzazione voluta da Don Ciotti e da Libera, dall’Arci e dall’Acli. Persone comuni, volti noti ed esponenti politici e sindacali hanno indossato una t-shirt rossa (che ricorda quelle utilizzate dai migranti per farsi vedere con maggiore facilità in caso di naufragio) e si sono fotografati postando poi lo scatto su Facebook.

L’ha fatto anche il sindaco Alessandro Tambellini, che spiega lo spirito con il quale ha deciso di aderire all’iniziativa: «Ci sono gesti - spiega il primo cittadino - che hanno un forte, fortissimo valore simbolico. a non solo: azioni come queste servono per far pensare le persone su questioni di grande attualità. Perché deve essere chiaro che non sono buffonate, non è che delle persone si sono messe una maglietta rossa per fare i cretini: è un gesto che, al contrario, deve sollecitare a pensare».

Anche Lucca, negli ultimi anni, non è stata risparmiata dal confronto sui migranti. Gli animi sono stati accesi, anche durante la campagna elettorale dello scorso anno, quando il tema dell’accoglienza è stato uno di quelli sui quali candidati, elettori e cittadini si sono divisi in maniera netta. Proprio su questo tema, però, Tambellini si vuole in qualche maniera prendere una rivincita. Perché - spiega - «Si può senz’altro dire che Lucca è un passo avanti rispetto ad altre città sul modello dell’accoglienza. Siamo stati in grado di tenere insieme l’umanità, che non può mani venire meno, con la sicurezza».

Quando si parla di immigrazione il pensiero va quasi immediatamente all’hub gestito dalla Croce Rossa alle Tagliate, che ha raggiunto livelli di sovraffollamento vicini (e a volte oltre) il limite di rottura, ma che ora è tornato, spiega il sindaco «a un livello assolutamente fisiologico. Il cammino che abbiamo fatto è quello della conoscenza reciproca e della volontà di capirsi, che porta alla vera integrazione. Così come aiutano iniziative come quelle di far lavorare i richiedenti asilo. Sono cose che costano impegno e fatica, ma alla fine i risultati sono arrivati».

Fin qui il sindaco. Ma - come detto - non è stato l’unico a indossare la maglietta rossa. Fra gli esponenti politici della maggioranza che hanno aderito le assessore Ilaria Vietina e Lucia Del Chiaro, il presidente del consiglio comunale Francesco Battistini con i figlio, gli esponenti di Leu Cecilia Carmassi e Luca Baccelli, la presidente della Città delle donne Daniela Grossi. Ma la mobilitazione è andata al di là delle appartenenze politiche. E allora la maglietta rossa è stata messa anche da Samuele Cosentino.

Oltre che - ovviamente - da tanti cittadini che hanno voluto dare un segno. —

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