Il Tirreno

LIVORNO. L’ultimo in ordine di tempo a trovare squadra è stato Giancarlo Favarin, non ancora ufficializzato dall’Akragas (ultimo nel girone I di Serie D). Ma che fine hanno fatto i vari Perticone, Bardi, Zima, Jelenic, Borja e altri ex? Semplice: giocano (o allenano) ancora, più o meno lontano dai riflettori. Vecchie conoscenze che, facendo un excursus rispetto all’attualità amaranto, hanno lasciato ricordi (non sempre piacevoli) da queste parti.

Detto dell’ex tecnico, dimissionario nel gennaio scorso, un altro ex amaranto che siede su una panchina di Serie D è Romano Perticone. Roccioso difensore classe 1986, arrivò a Livorno giovanissimo, prelevato dalla Cremonese (via Milan, dove è cresciuto). Chiusa la carriera di calciatore al Treviso nel marzo scorso, Perticone ha intrapreso la carriera di allenatore, dapprima come vice di Florindo e poi nel finale di stagione come tecnico in prima dei veneti. Non confermato, l’ex difensore amaranto ha trovato ingaggio a fine ottobre sulla panchina del Mestre, sempre nel girone C di Serie D, dove in 4 gare disputate finora ha racimolato solo una vittoria e un pari, senza riuscire al momento a risollevare gli arancioni dalla zona retrocessione.

Dalla panchina alla porta, con Francesco Bardi, livornese doc e ultimo estremo difensore del Livorno in A. Adesso difende i pali della Reggiana in Serie B dopo tanti anni passati come vice nella massima serie con le maglie di Inter, Chievo, Frosinone e Bologna con una brevissima parentesi in Spagna all’Espanyol. Il trentaduenne detiene anche il record di presenze con la nazionale Under 21 (37) assieme a Andrea Pirlo.

L’ultimo portiere del Livorno in B è stato invece Lukas Zima originario della Repubblica Ceca. Rimasto in orbita Genoa, che ne deteneva il cartellino, fino al 2021, adesso veste la maglia del Petrolul Ploiesti, sesto nella serie A rumena, dopo un’esperienza nel campionato olandese. Col Livorno, dal 2018 al 2020, ha messo a referto 32 presenze incassando 32 gol. Con lui in amaranto quell’anno anche Alessandro Plizzari, arrivato con ottime credenziali ma sceso in C (a Pescara) dopo alcune stagioni non brillanti in cadetteria. Arrivò qui poco più che ventenne e pagò l’inesperienza. Classe 2000 è quindi ancora giovanissimo per il suo ruolo. Di proprietà del Venezia, tenta il ritorno tra i cadetti con la squadra di Silvio Baldini, capolista nel girone B.

Passando all’attacco, in molti ricorderanno Enej Jelenic, la cui cessione – una delle tante inopportune dell’era Spinelli – sollevò non poche polemiche: gli amaranto di Foscarini erano in piena lotta per la promozione in B e la cessione dell’esterno sloveno, assieme a una catena di infortuni, pregiudico l’inserimento del Livorno nella volata finale per la promozione con Alessandria e Cremonese.

Quel Livorno uscì di scena ai playoff contro la Reggiana di un futuro ex: Alessandro Cesarini. Tornando a Jelenic, adesso è in organico a Novara, nel girone A di serie C. Tornato un Italia dopo una stagione in patria al Koper, ha finora giocato solo 10’, a causa di un pesante ritardo di condizione. Sara tagliato?

Tornato alla ribalta con il gol che regalò la vittoria nella Copa Libertadores 2016 ai colombiani dell'Atletico Nacional di Medellin, Miguel Borja, ora al River Plate in Argentina, ultimamente è salito alle cronache per un brutto episodio: l’attaccante del ‘93, in amaranto nell’ultimo anno di Serie A, è indagato per presunti maltrattamenti nei confronti dei suoi figli. Qua in 8 presenze non segnò mai ma in Sudamerica ha numeri importanti con quasi 200 gol tra campionati e coppe.