Libertas travolge i giovani di Langhe: una notte da unica regina
Livorno: passa ad Alba e ora aspetta Pielle e Vigevano. Partita senza storia e massimo vantaggio di più 36, stavolta bene anche il tiro da tre
ALBA. Non sa di tappo il Dolcetto d’Alba. Almeno non quello servito dai ragazzini di Langhe Roero alla Libertas che se lo è gustato tutto d’un fiato senza indugi e anche senza pietà per gli Under di coach Jacomuzzi- In questo modo gli amaranto si sono regalati qualche ora da capolista solitaria. È finita in goleada e – classifica, dati anagrafici e diverso tasso di esperienza alla mano – non poteva che essere così. La Libertas si è presentata al Pala958 con soli dieci uomini a referto. Capitan Forti e Bruci infatti non sono saliti sul pullman, messi ko da un attacco febbrile. Sul pullman – all’inizio – è invece rimasta la concentrazione visto che la LL per quattro minuti e mezzo non ha visto il canestro avversario nemmeno con il cannocchiale: attacchi pasticciati, tre palle perse e appena tre tiri presi dal campo. Buon per la Libertas che nell’altra metà campo Langhe Roero ha sparato a salve (1/7) altrimenti l’ingresso ufficiale nella partita sarebbe stato più complicato. Invece Fratto – su assist di Fantoni – ha rotto il ghiaccio segnando da sotto i primi punti su azione (4-5 dopo 4’30”).
È stata la liberazione. Il cecinese ha aperto il varco nel quale si è inserito subito Superman Amos Ricci in versione Clark Kent (con tanto di occhiali d’ordinanza) che con una tripla innescato la fuga. Il resto lo ha fatto un Lucarelli chirurgico che – da sesto uomo extralusso – in un amen è andato in doppia cifra. Risultato: vantaggio rassicurante e già oltre la soglia psicologica dei dieci punti al primo intervallo (14-25) con 22 punti segnati in poco più di cinque minuti, come se dopo la siccità avesse iniziato a grandinare nonostante le alchimie di Jacomuzzi. Il coach piemontese le ha provate tutte: difesa allungata fino nella metà campo degli amaranto, uomo e anche qualche sprazzo di zona subito punito da una Libertas che così precisa dall’arco dei 6.75 non si vedeva da tempo.
Langhe Roero ha tentato di rimanere attaccata alla partita, ma lo ha fatto più per dovere morale che per convinzione e le sue buone intenzioni si sono arenate sulle basse percentuali di tiro, prodotto di una difesa amaranto muscolare. All’intervallo lungo (29-52) la partita è stata virtualmente consegnata agli archivi e i rimanenti due quarti sono stati buoni per le statistiche e per mettere minuti preziosi nelle gambe di Mancini, Madeo e Maralossou che nel complesso se la sono cavata bene.
Raggiunto il massimo vantaggio sul +36 (35-71 al 29’) la Libertas ha alzato il piede dall’acceleratore e ha incassato un break di 0-10 a cavallo degli ultimi due quarti. Due triple di Bargnesi hanno ristabilito le distanze, ma ormai la valvola della concentrazione era allentata e così i grigioneri hanno contenuto il passivo in termini dignitosi.
Qui Herons Montecatini meno di un mese fa ha vinto solo nel finale e subito dopo Oleggio ci ha perso. Insomma: nonostante tutto, il trend di Langhe Roero era in crescita e questa sfida nascondeva qualche insidia. La Libertas ha reso facile ciò che facile doveva essere e proprio per questo rischiava di complicarsi. E questo è un bel merito.