Livorno, record di nascite in ospedale: nove bimbi in 31 ore – Il primario: «Ma c’è un grave problema»
Il primo bambino, Cesare, è venuto al mondo alle 19,21 dell’8 dicembre, mentre l’ultima, Rachele, ha emesso il primo vagito alle 2,02 del 10 dicembre
In appena 31 ore, nel silenzio ovattato del reparto di Ostetricia dell’ospedale di Livorno, il tempo sembra essersi fermato per lasciare spazio a un piccolo miracolo dopo l’altro. Nove, per la precisione, tanti quanti i bambini che sono venuti al mondo, portando con sé un’ondata di emozioni che ha attraversato corridoi e cuori.
Emozioni in sala parto
È così che le luci soffuse della sala parto hanno illuminato sorrisi stanchi ma pieni di gratitudine, mentre le mani delle ostetriche intrecciavano gesti antichi e sapienti, accogliendo ciascuna nuova vita come un dono irripetibile.
I protagonisti
Il primo bambino, Cesare, è venuto al mondo alle 19,21 dell’8 dicembre, mentre l’ultima, Rachele, ha emesso il primo vagito alle 2,02 del 10 dicembre: nel frattempo, a portare tanta felicità ai neo-genitori, ci hanno pensato Santiago, Andrea, Simone, Margherita, Pietro, Bianca ed Edoardo.
Un segnale contro la denatalità
Così, in un Paese che affronta il peso silenzioso della denatalità, questa maratona di nascite ha avuto il sapore di una festa inattesa. Per qualche ora, tra vagiti, sorrisi e abbracci ancora tremanti, il reparto ha ricordato a tutti che la vita continua a farsi strada, ostinata e generosa, anche quando le statistiche raccontano altro.
I numeri del primario
Sì, perché la gioia immensa che ha travolto nove famiglie e, con loro, l’ospedale di Livorno non riesce però a invertire la rotta di questo 2025. «Dall’inizio dell’anno a oggi sono stati 700 i parti – spiega il primario di Ginecologia e Ostetricia degli Spedali Riuniti, Sergio Abate – ma alla fine del 2024 erano stati 819 a Livorno. I numeri sono in forte calo, ma contiamo ora nello sprint finale. Il tema della denatalità è serio e deve essere affrontato: manca infatti una generazione di mamme, quella tra i 20 e i 30 anni. È prima di tutto un problema sociale, ma intanto ogni anno, nel territorio dell’Asl Toscana nord ovest (province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara, ndr) perdiamo 600 parti, in pratica l’equivalente di un punto nascita come Cecina».
La soddisfazione della struttura
Ma questo è il momento di gioire. «Salutiamo con grande emozione i nove piccoli livornesi appena venuti al mondo e condividiamo la gioia delle loro famiglie in un momento così intimo e indimenticabile – conclude Abate – . È motivo di particolare soddisfazione sapere che tanti neo genitori scelgono di affidarsi alla nostra struttura, consapevoli di poter contare su un ambiente moderno, dotato di tecnologie al passo con i tempi e su un personale disponibile, competente e qualificato. Desidero ringraziare tutti gli operatori che, nell’arco dei cinque turni interessati, hanno garantito un’assistenza attenta e professionale, rendendo possibile questa intensa sequenza di nascite».
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