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Livorno, un’altra beffa per l’ippodromo: le corse invernali a San Rossore

di Flavio Lombardi
Livorno, un’altra beffa per l’ippodromo: le corse invernali a San Rossore<br type="_moz" />

A Pisa due delle cinque giornate previste a dicembre, le altre tre saranno a Follonica

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LIVORNO. Nelle ore in cui da Roma arriva la notizia ufficiale – anticipata oltre un mese fa dal Tirreno – che al Caprilli non si correrà la stagione invernale, la Corte d’Appello di Firenze rinvia (su richiesta di Sistema Cavallo) l’udienza del ricorso contro la liquidazione giudiziale della società sentenziata il 24 luglio dal Tribunale di Grosseto.

Le corse a Pisa

Se la disputa sulla pista dell’Ardenza delle corse dicembrine era data quasi per impossibile, è arrivata anche una sorta di beffa (a vederla dal punto di vista campanilistico), poiché il ministero ha assegnato due delle cinque corse in programma in inverno (con tanto di montepremi) a San Rossore, mentre altre tre si svolgeranno a Follonica, ippodromo “cugino” di quello livornese per la ex gestione di Sistema Cavallo. In particolare il gran premio labronico dell’Anglo Arabo e il gran premio Città di Livorno dell’Anglo Arabo del 20 dicembre si disputeranno all’ippodromo di Pisa il 6 dicembre mentre le giornate di corse al galoppo del 13, 20 e 27 dicembre si svolgeranno a Follonica.

Come più volte raccontato era stato il curatore fallimentare di Sistema Cavallo, Fabio Tocci, a chiedere che le corse invernali si disputassero altrove rispetto al Caprilli per motivi di risparmio.

Il Ministero, a firma del direttore generale Remo Chiodi e della direttrice dipartimento Barbara Catizzone scrive: “viste le note con le quali il curatore fallimentare della Società Sistema Cavallo, di gestione degli ippodromi di Livorno e Follonica, ha comunicato la cessazione dell’attività dell’Ippodromo di Livorno per l’anno 2025 e la disponibilità ad organizzare le giornate di corse in calendario nel mese di dicembre presso l’Ippodromo di Livorno nell’Ippodromo di Follonica, ritenuto opportuno, in considerazione della collocazione geografica e del bacino di utenza delle corse previste all’Ippodromo di Livorno, di riprogrammare le stesse nella medesima area geografica, decreta che la giornata di corse al galoppo in calendario il 6 dicembre è trasferita in medesima data all’Ippodromo di Pisa, e le giornate del 13, 20 e 27 dicembre trasferite, alle medesime date, all’Ippodromo di Follonica. Che gli stanziamenti in termini di montepremi da dotazione ordinaria attribuiti a ciascun ippodromo rimangono invariati, fatto salvo quanto segue: trasferimento di € 34.000 dallo stanziamento ordinario dell’ippodromo di Livorno allo stanziamento ordinario dell’ippodromo di Pisa; trasferimento di € 97.300 dallo stanziamento ordinario dell’Ippodromo di Livorno allo stanziamento ordinario dell’Ippodromo di Follonica galoppo”.

Salvetti aspetta la Corte

Commenta il sindaco Luca Salvetti (che fino all’ultimo aveva sperato di poter riuscire a organizzare gli eventi all’Ardenza): «Sempre che tutto sia confermato in Corte d’Appello... Perché se Sistema Cavallo vince il ricorso, voglio vedere se si corre a Pisa e Follonica o se tutto torna come prima. Di sicuro, se la sentenza non viene data il 26 novembre, la si deve dare comunque entro il 30, giorno di scadenza dell’informativa al ministero, giorno in cui serve indicare la società che dovrà gestire il Caprilli per la stagione 2026».

Salvetti comunque non fa drammi sulle quattro corse dicembrine: «Abbiamo sempre dato disponibilità ad organizzare, magari appoggiandoci ad altre realtà. Sapevamo che il percorso era accidentato perché sarebbe entrata in scena la Corte dei Conti. Le probabilità che andasse tutto per il meglio c’erano tutte, ma mancavano i tempi, che ormai erano stretti. La decisione va accettata serenamente. A noi, interessa che il Caprilli abbia già confermato il suo calendario che per il 2026 prevede 17 riunioni estive. Questo ci consente di impostare per il meglio il futuro del nostro ippodromo. Con Sistema Cavallo o con altri».

L’appello

Intanto il d-day di Sistema Cavallo slitta: a chiarire il motivo della variazione di data per la discussione in Corte d’Appello del ricorso, è il legale della società, Alessandro Antichi. «Avevamo ricevuto il provvedimento di una udienza a trattazione scritta e non in presenza. Un dispositivo introdotto dalla ex ministra della Giustizia, Marta Cartabia, con il quale si dava la possibilità ai Tribunali, alle Corti d’Appello e anche alla Cassazione, di fare la discussione in udienza non in presenza degli avvocati e delle parti, ma attraverso un semplice scambio di note scritte. Lette dal giudice, che poi decide. Siccome, secondo noi, le cose vanno spiegate bene, ecco la richiesta per una udienza in presenza. È stata accolta e tutto si giocherà il 26 novembre alle 11. Confido che al termine, arrivi anche il pronunciamento». Antichi è fiducioso: «Potremmo spiegare meglio certe cose. Perché il problema della trattazione scritta non consente al giudice di fare domande a chiarimento. Su eventuale richiesta, in maniera semplice e breve, seguendo i principi insegnati dal Calamandrei, secondo il quale chi ha ragione di solito parla poco. Allora, basterà dire quelle tre o quattro cose che reputo utili. Ho scelto una strada che consente al giudice, se li chiede, di fornire elementi in più per arrivare a una sentenza frutto di una analisi completa della situazione. Anche attraverso curiosità e quesiti che si possono manifestare sul momento, durante il dibattimento».
 

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