Firenze, ingaggiata società spagnola per stanare i “furbetti” su Airbnb – Come funziona il sistema
Il Comune si affida agli investigatori digitali: sonderanno i principali portali di annunci di affitti brevi in città
FIRENZE. I furbetti degli affitti brevi hanno i giorni contati. Il Comune di Firenze ha appena affidato ad un’azienda spagnola il compito di setacciare gli annunci delle locazioni turistiche brevi sulle principali piattaforme online in cerca di anomalie.
Gli obiettivi
Due gli obiettivi: conoscere ancora meglio il fenomeno in città e «definire in modo mirato azioni di controllo in loco a garanzia del rispetto delle disposizioni previste a livello nazionale, regionale e comunale». Insomma, ecco gli investigatori digitali. «Un sistema complesso di algoritmi, crittografia e tecnologie diverse di web scraping che, attraverso parametri specifici, ha la capacità di raccogliere e integrare in modo coerente informazioni provenienti da diverse fonti di dati, ufficiali, pubbliche o private, trattandole in maniera congiunta».
Così viene spiegato il lavoro principale che la Talk&Code, azienda digitale con sede a Ibiza, svolgerà nei prossimi due anni sugli annunci di affitti brevi a Firenze (50 mila euro). A questo bisogna forse aggiungere per i profani che “scraping” significa “raschiare”, un termine che rende bene l’idea dell’attività di raccolta che gli investigatori spagnoli svolgeranno su Airbnb, Booking, Vrbo, Rentalia e anche Tripadvisor per conto del Comune di Firenze. Un sistema che «incrocia le licenze legali con gli annunci pubblicizzati» e automaticamente segnala anomalie e discrepanze ai tecnici comunali.
Per farlo, attraverso un sistema proprietario, l’azienda spagnola fornisce anche una piattaforma dove i dati vengono aggregati e visualizzati in modo tale da rendere facile e intuitivo rendersi conto della «situazione reale del mercato degli alloggi turistici a breve termine» in città.
Come funziona
I benefici, promettono dalla Spagna, non riguardano infatti solo il controllo degli annunci, che pur semplificherà la vita all’amministrazione gonfiandone magari anche le casse in caso di anomalie. La raccolta di una tale quantità di dati servirà per comprendere anche la trasformazione della città, per affrontare il tema della diminuzione degli affitti a lungo termine e quello della speculazione immobiliare.
I dati raccolti, spiega infatti l’azienda, «Offrono una chiara immagine del mercato immobiliare, comprese le tendenze dei prezzi degli affitti, i tassi di occupazione e l'impatto degli affitti a breve termine sulla disponibilità di affitti a lungo termine, aiutando le autorità locali a controllare la speculazione». Non solo. I dati «consentono alle autorità di prevedere le esigenze dei servizi e distribuire le risorse in modo strategico, riducendo la pressione sui servizi pubblici dovuta all'elevata rotazione degli ospiti» degli affitti brevi.
Insomma, dopo aver introdotto il nuovo regolamento sugli affitti brevi nel maggio scorso, il Comune di Firenze adesso vuole studiare bene il fenomeno, capire in tempo reale come si muove e se vengono rispettate tutte le regole previste dall’ordinamento nazionale, regionale e comunale. Ma nei registri del Consip, il concessionario italiano dei servizi informatici pubblici, non ha trovato nemmeno un’azienda capace di fornire il servizio che stava cercando. Allora la scelta obbligata è stata la Spagna, dove per primi si sono accorti del fenomeno e dove da anni le grandi città come Barcellona si battono contro gli effetti della proliferazione degli affitti brevi.
