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Il personaggio

Livorno, Federico Parlanti compie 50 anni: «Sono down e (ora) mi diverto» – Il rapporto con la sorella, il successo e il film con Dustin Hoffman

di Ilenia Reali

	Federico Parlanti con la sorella Michela e il marito Alessandro Longobardi
Federico Parlanti con la sorella Michela e il marito Alessandro Longobardi

Star della radio, del teatro e della sua vita. Un percorso per «diventare up» condiviso con la sorella: «Da noi sono saltati gli schemi. Il segreto è non darsi dei limiti: quando l’ho visto a Venezia sul red carpet è stata un’emozione»

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LIVORNO. Federico Parlanti, 50 anni oggi, ha ancora gli occhi gonfi. Perché per lui «alzarsi all’alba» (l’intervista era alle 10) è ancora uno dei sacrifici più pesanti insieme alle pulizie di casa, alle regole per non stare troppe ore davanti alla tv e soprattutto dover pranzare in fretta. Perché se “Chico” su una cosa proprio non transige è non dare al cibo il giusto valore. Che siano lasagne, pizze, tramezzini o pesce («tranne il sushi, bleah») , il sedersi a tavola è un momento sacro. E guai a chi gli mette fretta anche se l’impegno si chiama Paolo Ruffini e «aspetta per le prove» o ha un impegno degno di una star.

(Federico Parlanti con Paolo Ruffini e con Dustin Hoffman)

Radio, tv e cinema

Federico Parlanti ormai è un uomo di spettacolo a tutti gli effetti: la trasmissione a Radio 24, la tournée con lo spettacolo “Din Don Down”, le prove «guai a saltarle» con Lamberto Giannini, il suo talent scout (insieme agli scout!), la parte nel film con Dustin Hoffman girato a Lucca e che uscirà prossimamente. Una manciata di esperienze professionali per raccontare Federico (ma chi non lo conosce? ) buttate lì tra mille, come si fa per i grandi, seppur dimenticando (noi, non lui) di riferire del lavoro come cameriere al Parco del Mulino: «Ci vado poco, non ho abbastanza tempo ma loro avrebbero bisogno», dice.

Il red carpet a Venezia

Federico Parlanti se fosse una linea, sarebbe orizzontale. Tutto sta su uno stesso piano, non ha complicazioni o malizia, e questo lo rende fa-vo-lo-so. L’Up di Federico Parlanti sta tutta qui, nella spontaneità di mescolare Hoffmann con le pizze da servire ai tavoli, la gelosia della fidanzata Erika («non vuole che guardi le altre donne») con le pasticche per la gotta («e comunque la carne rossa la mangio lo stesso»), il red carpet a Venezia con la spuma bionda presa al bar nonostante la nota tirchieria («no, non offro caffé, quasi mai, solo una volta ho regalato 20 euro a uno dei nipoti»).

La famiglia

E questo straordinario Up sta – tantissimo – nella sorella Michela che, con la sua incredibile brigata, il marito Alessandro Longobardi e i figli Giulia (29 anni) , Francesco (26 anni) , Lorenzo (23 anni) e Maria (19 anni) , ha portato all’esterno la normalità di Chico lo zione-fratello pigro, affettuoso e trasparente. «Dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna», recita il detto popolare attribuito a Virginia Woolf e in questo caso la grande donna è Michela. Perché se Chico è una linea orizzontale, lei è un grande ricamo disegnato con la bellezza di un amore incondizionato e una grande intelligenza. È l’anima critica di Federico, colei che ha visto nel fratello (per prima) tutte le potenzialità e si è data per lui obiettivi impensabili perché lui di essere (e rimanere) down da piccolo proprio non ne voleva sapere.

Gioia e allegria

«Qui, in questa famiglia, gli schemi sono saltati. E il nostro obiettivo, fin da quando babbo è morto, Federico era piccolo ed io avevo 17 anni, è stato una ricerca continua di gioia, di allegria, di creare legami forti dentro e fuori la famiglia. Indipendentemente dalla disabilità. Volevo farlo volare». Federico, in realtà, ha accettato di essere down («prima non volevo frequentare il Centro con i ragazzi disabili perché io non lo ero») non quando è diventato famoso e leader indiscusso di palchi e social, ma quando ha realizzato che «aveva diritto al biglietto gratis per lo stadio e poi anche per la Pielle, per il cinema e il teatro». E, racconta, «se dico che sono down mi regalano perfino l’aperitivo».

Federico la sua vita oggi la divora . Proprio come i tramezzini. «Quando l’ho visto sul red carpet al Festival del cinema di Venezia non riuscivo a capacitarmi. E vero, non gli avevo mai posto limiti, ma mi è sembrata una cosa così enorme». La sorella colma di soddisfazione, lui quasi scocciato. Racconta: «Mi chiedono gli autografi, le foto e quando vado a fare la spesa mi saluta anche chi non conosco». Diciamocelo. Meglio degli autografi per Federico resta Colorado (per Belen). O il primo amore per Ambra Angiolini (a sua insaputa). Sì, ma Erika? «Beh, lei c’è da tanto».

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