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L’intervista

Da Pisa al porto di Civitavecchia, il commissario Latrofa fa il bilancio dei primi tre mesi di attività

di Maurizio Campogiani

	Raffaele Latrofa
Raffaele Latrofa

Raffaele Latrofa, per due anni vicesindaco e assessore ai lavori pubblici di Pisa, il 29 luglio è diventato commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale: dai traffici ai cantieri aperti, il bilancio del primo trimestre

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CIVITAVECCHIA. È diventato commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale il 29 luglio scorso. Un’esperienza particolare per l’ingegner Raffaele Latrofa, che fino a pochi giorni prima era in tutt’altra faccende affaccendato, impegnato nel ruolo di vice sindaco di Pisa. Tre mesi, un periodo che comincia ad essere sufficiente per tracciare un primo bilancio.

Da tre mesi è a Civitavecchia. Come giudica la sua esperienza fino a questo momento?

«L’insediamento a Civitavecchia ha segnato l’avvio di un percorso intenso di ascolto e di comprensione delle dinamiche del porto e del territorio. In questo lasso di tempo ho dedicato grande attenzione ai dipendenti dell’Autorità e al dialogo con tutte le altre componenti del sistema portuale – istituzioni, operatori economici, lavoratori e comunità cittadina – per consolidare un rapporto di fiducia e individuare in modo condiviso le priorità strategiche. L’obiettivo è costruire una governance trasparente e programmare interventi che garantiscano crescita, sostenibilità e integrazione con la città, consapevole della complessità del contesto e delle sfide che ci attendono».

Sembra esserci uno squilibrio evidente nel settore dei traffici, con riscontri eccellenti per quanto riguarda le crociere e buoni nel traffico passeggeri e con numeri poco confortanti nel settore commerciale. Ritiene che sia una situazione irreversibile, o sono possibili miglioramenti nell'ambito delle merci?

«L’ottimo andamento del traffico crocieristico e dei passeggeri conferma la vocazione turistica dello scalo, ma non significa che il settore merci sia destinato a un declino irreversibile. I dati del primo semestre 2025 mostrano che, nonostante un lieve calo complessivo dei traffici portuali del Lazio ( 3,2%), a Civitavecchia si registra una ripresa con 3,87 milioni di tonnellate movimentate (+4,2%). In particolare, il comparto automotive e le rinfuse liquide stanno tornando a crescere. Sicuramente si può fare meglio; infatti la nostra strategia mira a migliorare queste tendenze diversificando le merci, potenziando le infrastrutture logistiche e ferroviarie e rendendo più competitivo il porto attraverso servizi efficienti e sostenibili. Sono convinto che, lavorando su innovazione e intermodalità, esistono ampi margini per migliorare anche il segmento commerciale».

Grazie al PNRR il porto di Civitavecchia ha numerosi cantieri aperti. Da quale si attende il maggiore riscontro?

«Le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza hanno permesso di avviare interventi che trasformeranno in profondità il porto di Civitavecchia. Tra i progetti finanziati figurano la realizzazione del ponte di collegamento con l’antemurale, il prolungamento della banchina 13, l’apertura della bocca a sud con nuovo accesso al bacino storico e l’elettrificazione delle banchine (cold ironing) per alimentare le navi in sosta. Tutti questi cantieri sono essenziali, ma mi aspetto che la nuova apertura a sud e l’elettrificazione delle banchine abbiano un impatto particolarmente rilevante: la prima favorirà una migliore separazione dei flussi e nuovi spazi per i traffici commerciali, la seconda ridurrà significativamente le emissioni, rendendo lo scalo più competitivo e sostenibile. Queste opere rappresentano la base per programmare il futuro del porto e del territorio».

Nelle ultime settimane si è molto parlato del licenziamento dei quattro dirigenti, che hanno tutti vinto il ricorso davanti al giudice del lavoro, e della bocciatura, da parte del Tar del Lazio, della gara per il navettamento dei crocieristi. Si tratta di questioni che lei ha ereditato, ma quale opinione si è fatta e come pensa di intervenire nella seconda questione?

«Le vicende relative al licenziamento dei dirigenti e alla gara per il servizio di navettamento sono procedimenti che ho ereditato e ora saranno vagliati nelle sedi opportune. Sicuramente in futuro dovremo agire in modo che casi come questi non si ripetano. È doveroso rispettare le sentenze emesse e assicurare piena collaborazione agli organi di controllo. Sul tema del navettamento dei crocieristi, la recente pronuncia del Tar del Lazio impone una riflessione: intendiamo valutare attentamente le motivazioni del giudice e scegliere la soluzione che tenga conto delle indicazioni fornite, garantisca la massima trasparenza e consenta di assicurare un servizio efficiente agli utenti. Per quanto riguarda le questioni del personale, si procederà nel rispetto delle decisioni dei giudici e delle normative vigenti, con l’obiettivo di assicurare continuità amministrativa e tutela della dignità professionale».

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