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Livorno, evade per rubare una moto: terzo arresto dopo l’operazione Garibaldi – Chi è

Livorno, evade per rubare una moto: terzo arresto dopo l’operazione Garibaldi – Chi è

I carabinieri hanno notificato il provvedimento a un ventottenne: ignorate le restrizione imposte. E 20 giorni fa aveva picchiato un agente della municipale

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LIVORNO. Terzo arresto per il ventottenne tunisino Mohamed Amine Laama, già coinvolto nell’operazione anti-droga di piazza Garibaldi ad agosto (a seguito della quale finì ai domiciliari) e il 20 settembre scorso portato in carcere dalla polizia municipale con le accuse di evasione, tentato furto, danneggiamento aggravato, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale per essersi allontanato da casa per rubare un motorino in via Grande. In quell’occasione, nel pieno centro cittadino, mentre veniva bloccato dagli agenti guidati dal comandante Joselito Orlando aveva perfino preso a calci uno di loro mandandolo al pronto soccorso e danneggiando una delle portiere dell’auto di servizio.

L’operazione dei carabinieri

«L’operazione – scrive l’Arma in una nota – è scaturita dalla disposizione emessa dall’autorità giudiziaria a seguito di ripetute violazioni segnalate dai carabinieri. Si tratta di varie inottemperanze agli obblighi imposti all’indagato con la misura cautelare, accertate e riferite alla procura a seguito dei costanti controlli. Fra le diverse inottemperanze, in un’occasione, sarebbe stato sorpreso da una pattuglia mentre tentava di rubare una moto incurante delle restrizioni lui imposte».

Chi è l’arrestato

Il giovane risulta in regola con il permesso di soggiorno e – come anticipato – era già stato fermato a fine agosto dai carabinieri nell’ambito della maxi-operazione sullo spaccio di droga in piazza Garibaldi che ha visto in tutto indagate 53 persone: inizialmente non coinvolto nell’inchiesta, durante le perquisizioni disposte dalle pm Alessandra Fera e Antonella Tenerani era stato trovato in una delle abitazioni coinvolte dai blitz con 50 grammi di hashish e 17 di cocaina, motivo per il quale era stato arrestato in flagranza di reato e, dopo convalida, per lui il giudice per le indagini preliminari aveva disposto i domiciliari. Qui, anche il 20 settembre, avrebbe dovuto rimanere, ma aveva ignorato la prescrizione imposta dal tribunale. Per lui è scattato il terzo arresto da parte della Compagnia dei carabinieri di Livorno, comandata dalla capitana Federica Burzio. A difenderlo è l’avvocata Barbara Luceri.

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