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Forte boato in Toscana oggi: si alzano in volo due caccia da Grosseto in missione di allarme – Cosa succede

di Redazione web

	I caccia decollati da Grosseto 
I caccia decollati da Grosseto 

Rumore sentito da tantissime persone: intercettato un velivolo che aveva perso il contatto radio

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Nel primo pomeriggio di giovedì 9 ottobre, un improvviso boato ha fatto sobbalzare centinaia di persone tra Toscana ed Emilia-Romagna. Il rumore, simile a una forte esplosione o a un tuono anomalo, è stato avvertito in gran parte della provincia di Arezzo  dal Casentino fino alla città e alle frazioni di Quarrata - ma anche in Romagna, con segnalazioni provenienti da Forlì, Ravenna e Faenza. Sui social, nel giro di pochi minuti, sono comparsi decine di messaggi di cittadini allarmati che cercavano di capire l’origine del fragore. Molti parlavano di “vetri tremati” e di “una scossa d’aria fortissima”. Le centrali operative del 118 e dei vigili del fuoco sono state letteralmente sommerse di chiamate, ma non risultavano esplosioni, incidenti o eventi sismici in corso.

Le verifiche e la spiegazione ufficiale

La causa del forte boato è stata individuata poco dopo: si è trattato di un bang supersonico, il rumore provocato da aerei che superano la velocità del suono, circa 1.195 chilometri orari. L’origine dell’evento è stata confermata dall’Aeronautica Militare, che ha spiegato come due caccia F-2000 Eurofighter del 4° Stormo di Grosseto fossero decollati in missione di allarme per la difesa dello spazio aereo della NATO.

L’intercettazione del velivolo civile

I due caccia sono stati fatti decollare in modalità “scramble” — termine tecnico che indica il decollo immediato per motivi di sicurezza — dopo che un velivolo civile, un Cessna 425 partito da Sarajevo e diretto a Basilea, aveva perso temporaneamente i contatti radio con il controllo del traffico aereo. Sotto la guida dei controllori della Difesa Aerea dell’11° Gruppo DAMI del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico, gli Eurofighter si sono alzati in volo per raggiungere rapidamente il velivolo e verificare che non ci fossero emergenze o minacce. Per ridurre i tempi di intervento, il Combined Air Operation Centre (CAOC) di Torrejon ha autorizzato il volo supersonico, che ha causato la rottura della barriera del suono e quindi il bang percepito a terra.

L’allarme rientra: nessuna emergenza

Poco prima del contatto visivo con i caccia, il pilota del Cessna ha ripristinato le comunicazioni radio con il controllo del traffico sloveno. L’allerta è così rientrata e il velivolo civile ha potuto proseguire regolarmente verso la Svizzera, secondo il piano di volo previsto. Nel frattempo, i due Eurofighter hanno fatto rientro alla base di Grosseto. L’intervento, pur conclusosi senza conseguenze, ha generato un’onda d’urto percepibile su ampie zone del Centro Italia, destando momenti di forte preoccupazione tra i cittadini.

Un fenomeno raro ma non eccezionale

Il bang supersonico non è un evento quotidiano, ma può verificarsi quando velivoli militari in missione superano la velocità del suono a grande quota. Le onde d’urto prodotte possono propagarsi per decine di chilometri, provocando tremori e rumori simili a esplosioni. Le autorità militari ricordano che si tratta di procedure di sicurezza previste nell’ambito delle operazioni di difesa aerea della NATO, attivate solo in casi di effettiva necessità.

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