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Darsena Europa, Msc a un passo dall’istanza

di Juna Goti
Darsena Europa, Msc a un passo dall’istanza

Da Ginevra la richiesta del cronoprogramma aggiornato. Il project con Neri e Lorenzini potrebbe valere 400 milioni. Ma è ancora presto per escludere che altri competitor, oltre a Grimaldi, siano interessati all’opera

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LIVORNO. Pochi giorni fa, giovedì, la cordata capitanata dal colosso Msc ha scritto ai vertici dell’Autorità portuale e alla struttura commissariale per chiedere l’invio di ulteriore materiale sulla Darsena Europa. Più nel dettaglio, è stato chiesto un cronoprogramma aggiornato dell’opera, che dovrebbe essere consegnata nella sua totalità tra cinque anni, nell’autunno del 2030. A quanto risulta al Tirreno, la risposta è stata inviata ieri mattina dagli uffici di Palazzo Rosciano.

Sulle banchine viene letta come l’ulteriore conferma dell’interesse di Msc per la maxi opera, l’ultimo passaggio o quasi prima della presentazione ufficiale dell’istanza di concessione, che è attesa da metà estate e che ora sarebbe imminente. A guardare bene è infatti la prima volta che la compagine guidata da Til (la società del gruppo Msc che gestisce oltre 70 terminal in tutto il mondo) torna a scrivere all’Authority da quando il 7 gennaio aveva presentato la manifestazione di interesse per la Darsena Europa insieme a due operatori di primissimo piano del porto di Livorno, il gruppo Neri (guidato dal cavaliere del lavoro Piero, che è anche al vertice di Confindustria) e Lorenzini &C (che con Msc opera da anni sulla sponda est della Darsena Toscana). Nel mezzo “solo” la lettera arrivata a maggio da Ginevra, quartier generale di Gianluigi Aponte, per chiedere al presidente dell’Authority e al commissario della Darsena Europa di giudicare inammissibile l’istanza di concessione per mezzo terminal presentata nel frattempo dal competitor Grimaldi (attraverso la controllata Tdt).

Il riassunto è questo. A gennaio Palazzo Rosciano aveva ricevuto una manifestazione di interesse per la maxi Darsena a firma di Gianluigi Aponte, Piero Neri ed Enio Lorenzini.

Appena tre mesi dopo, ad aprile, Grimaldi ha cercato di mettere la freccia e superare, presentando direttamente un’istanza di concessione, ma per meno di mezza Darsena. Più nel dettaglio, insieme alla domanda per la gestione di una porzione del mega terminal, Tdt (che nel frattempo ha rivisto l’ingresso, per un 5 per cento, della storica Compagnia portuali) ha presentato un’istanza di modifica del contenuto della propria concessione demaniale, dicendosi disponibile a rinunciare a 150mila metri quadri di aree e a 492 metri lineari di banchine in Darsena Toscana, per acquisire 194mila metri quadri e 600 metri lineari di banchine, appena saranno disponibili, in Darsena Europa. In pratica un primo lotto.

La reazione di Msc è stata altrettanto rapida: a maggio ha scritto che la proposta del concorrente «non può superare il vaglio dell’ammissibilità», perché in sostanza «frammentare l’unicità del progetto» rappresenterebbe «una visione che si pone in contrasto con l’impostazione originaria e ad oggi finanziata, che presuppone invece un unico terminal full container».

E così si è arrivati all’ultimo passaggio di giovedì. Il project che stanno per varare Aponte-Neri-Lorenzini per la maxi Darsena potrebbe valere più di 400 milioni (da sommare agli oltre 550 di parte pubblica) e si attende di conoscere i dettagli per capire come vorrà muoversi l’Authority con la procedura di gara che servirà per scegliere il privato che completerà e gestirà l’opera.

Attenzione: sarebbe un errore dare per scontato oggi che l’interesse per l’ampliamento a mare del principale scalo toscano si esaurisca – si fa per dire – ad Msc da una parte e a Grimaldi dall’altra. Anche se non risultano al momento passi ufficiali, sulle banchine non si esclude da tempo il possibile interessamento anche di altri colossi delle merci. Se semplicemente si guarda la lista delle più grandi compagnie che nel mondo movimentano container, dietro ad Msc (leader con la più alta capacità di Teu), ci sono per esempio la danese Maersk (che però ha già investito molto in Liguria), la francese CMA -CGM e la tedesca Hapag-Lloyd (che quest’anno ha lanciato l’alleanza Gemini con Maersk e che nei mesi passati aveva siglato un accordo con Grimaldi per portare contenitori in Tdt). Si vedrà nelle prossime settimane se ci saranno sorprese oppure no. l

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