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Alluvione di Livorno, il Genio civile: «Messi in sicurezza il 90% dei punti a rischio»

di Flavio Lombardi
L'alveo del Rio Maggiore dietro la curva nord dello stadio "Armando Picchi"
L'alveo del Rio Maggiore dietro la curva nord dello stadio "Armando Picchi"

Parla l’ingegnere Enzo Di Carlo: «Ridotte le criticità». Gli interventi effettuati da Salviano a Grotta delle Fate

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LIVORNO. L’operazione di messa in sicurezza idraulica è partita nei mesi successivi all’alluvione del 2017. Ecco un viaggio tra i lavori terminati, che dovrebbero garantire una tenuta diversa del territorio e delle infrastrutture.

Va premesso che secondo i tecnici, «tra gli interventi già conclusi e i lavori iniziati ma non ancora definitivamente completati, il ripetersi di un evento come quello che ha segnato la città otto anni fa farebbe escludere l’esondazione nel 90% dei punti che erano stati individuati come critici», come spiega l’ingegner Enzo Di Carlo, responsabile del Genio Civile. Livorno insomma è nettamente più sicura di prima a parità di violenza di precipitazioni. L’auspicio naturalmente è quello di arrivare prima possibile al termine delle opere preventivate.

Ci sono stati ritardi, ma il bicchiere va guardato mezzo pieno. Si pensi che non hanno al momento uguale sorte gli adeguamenti indispensabili ad evitare un’altra catastrofe nel fiorentino, e che il Superenalotto istituito nel giorno del venerdì serve dal 2023 per finanziare opere per l’alluvione che colpì l’Emilia Romagna (flagellata anche nel 2024), a integrazione dei 200 milioni subito destinati ma insufficienti per un territorio così vasto. Ecco, perché Livorno è un modello difficilmente replicabile ovunque. Avendo già intercettato ad oggi, oltre la metà di quanto, tutte insieme, hanno avuto direttamente dallo Stato, all’epoca, le province di Bologna, Reggio, Modena, Ravenna, Forli-Cesena e Rimini.

Rio Maggiore

Partiamo dalla parte più interna, quella all’altezza di Salviano, che ha permesso tra l’altro anche l’attesa realizzazione della bretella che collega il quartiere con la rotatoria che apre verso Collinaia. Era il tratto 9 (lotto 2, stralcio 1 e 2) per un importo di 3,5 milioni, che ha visto la demolizione e ricostruzione del ponte in via di Salviano, per adeguamento della sezione di deflusso.

Via Rodocanacchi

Eccoci ora sul tratto 4, via Rodocanacchi-via dei Pensieri, quello dietro alla curva nord dell’Armando Picchi e che ha consentito con lavori per 5,1 milioni di euro, l’apertura del tratto tombato, l’adeguamento della sezione idraulica, la demolizione e ricostruzione del ponte fra via dei Pensieri e via Rodocanacchi.

Via dei Pensieri

Pochi metri e si arriva al tratto 3, via Rodocanacchi-via Toti, rimasto indietro rispetto a quanto programmato: i lavori dovrebbero terminare tuttavia entro fine ‘25, come diciamo a fianco. Si nota sulla destra il muro del nuovo tombamento che si appoggerà, chiudendosi, alcuni metri più largo rispetto a come era prima, su un muro già realizzato sull’argine opposto e consolidando la scarpata. Un rinforzo, insomma, per evitare danni alle fondazioni dei palazzi. Demoliti tratti (di dieci metri in dieci metri) di tombamento degli anni ‘30, tutto da rimuovere, operando una palificazione che dia solidità all’argine e alle costruzioni circostanti, tenendo come obiettivo la sezione con una portata tre volte superiore a quella che c’era prima.

Se si volge lo sguardo si arriva a via dei Pensieri-via Cattaneo, terreno demaniale (non del tutto sgombrato da chi lo ha occupato), lavori totali per 9,8 milioni, con un percorso in parallelo fra il campo scuola e i palazzi, lungo tutto la parte tombata, attraversando l’impianto di calcio del Livorno 9. Sponde a sezione trapezia, con scarpata in terra ed erba. Già realizzati i nuovi spogliatoi sportivi in fase di tinteggiatura, presto la demolizione di quelli vecchi.

Rio Ardenza

Eccoci sul fronte del rio Ardenza, dove per un ammontare di 5,9 milioni con fondi statali abbiamo la deviazione del Fosso Forcone, affluente dell’Ardenza. Qui, macchine e operai, hanno lavorato da monte della linea ferroviaria fino a valle di via Mondolfi. Compiuto il nuovo attraversamento del rilevato ferroviario e adeguata la sezione idraulica, con opere eseguite dalle ferrovie già nel 2021.

Grotta delle fate

Si prosegue con lo stralcio 4 che parte da monte in via Grotta delle Fate fino a monte della variante, per un totale di 2,5 milioni di fondi statali e lo stralcio che da monte di via Mondolfi finisce a monte di via Grotta delle Fate, per un importo di 4,3 milioni e che è stato diviso in due: il 3A, con opere a carico delle Ferrovie a difesa del ponte ferroviario e il raccordo sia a monte che a valle. E poi, lo stralcio 3B, con la sistemazione dell’alveo tra il ponte di via Mondolfi e la valle del rilevato ferroviario, e tra monte del rilevato e monte di via Grotta delle Fate. Il tutto, avendo adeguato la sezione idraulica e le opere in cemento per la costruzione dei muri ad argine.

Via di Collinet

Abbattuto il ponte all’incrocio fra via Collinet e via Garzelli, che prima collegava la zona di Collinaia con Monterotondo, liberando il corso d’acqua in gran parte tombato e dove scorreva il Valle Corsa. Fatto ormai il nuovo canale del fosso Vallecosa e la realizzazione dell’ampliamento di sezione del Rio Ardenza in corrispondenza del ponte della variante con rivestimento dell’alveo con grandi massi bianchi.

Tre Ponti

Ne parliamo sotto: manca la struttura definitiva attualmente sostituita dal Bailey, ma con la demolizione del vecchio ponte, è scongiurata la possibilità che grandi quantità di acqua proveniente da monte, mista a detriti, faccia da tappo creando reflussi pericolosi per le abitazioni della zona. l
 

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