Livorno, rinasce l’ex Chiccaia: pronte entro 15 mesi 42 case popolare
Viaggio nel cantiere da quasi 7 milioni di euro per la riqualificazione del complesso a Shangai
LIVORNO. Si cominciò con il primo, poi sono partiti anche gli altri due, con i lavori che procedono di buona lena, nonostante si sia registrato nel passato un ritardo e il governo abbia concesso la proroga che non potrà essere sforata. Ma visto l’incedere, difficile non si arrivi per tempo. È l’operazione palazzi nuovi alla Chiccaia, quartiere Shangai, per quasi nove milioni di euro, di cui 6,9 di fondi statali, 1,5 di mutuo del Comune con Cassa depositi e prestiti. Il resto, poteva arrivare dalla Regione Toscana in base al progetto che prevedeva, in una seconda fase, l’edificazione di una quarta costruzione. Potrebbe essere realizzata comunque, ma più probabilmente con fondi del Comune dopo la rinuncia da parte dell’ente guidato dal sindaco Luca Salvetti alla realizzazione del Mercato Ortofrutticolo a Porta a Terra nell’area fra il PalaModigliani e la variante. Vedremo più avanti. La porzione dove potremmo vedere in un futuro prossimo le fondamenta dell’ultima palazzina, e che si nota bene dalla terrazza sul tetto dell’edificio numero uno, resta libera ed attualmente utilizzata per deposito degli scarti di lavorazione del cantiere.
Il tour
Inizia il viaggio all’interno dell’area off limits per i curiosi, in compagnia di Matteo De Luca, responsabile del procedimento, di Massimo Colombo, architetto e direttore dei lavori e di Marcello Canovaro, presidente di Casalp. «I lavori sono iniziati nei primi mesi del 2024 e siamo giunti ad una situazione in cui si prevede in tempi abbastanza veloci la conclusione delle prestazione della Ati formata da Legnotek e Insel. Per fine 2026 saranno terminati i tre edifici che presentano altrettanti step di avanzamento e che in totale ci danno 42 alloggi».
Uno sguardo veloce, sui manufatti fa rapidamente fare i conti: i primi due, sono gemelli, da quindici appartamenti ciascuno, con il piano terra più altri tre. Il più piccolo, solite caratteristiche, ma con 12 unità abitative. Il numero potrebbe salire a 54 se si procederà in seconda battuta, dando semaforo verde anche all’edificio numero quattro per il momento in stand by. Nel caso non se ne facesse di nulla, lo spazio potrebbe essere utilizzato per qualcosa (da definire) utile ai cittadini residenti del quartiere.
Le caratteristiche
Dal punto di vista costruttivo, sono state adottate soluzioni innovative e mai adottate fino ad ora su Livorno. Riprende quindi la parola il numero uno dell’istituto provinciale per l’edilizia abitativa. «A parte il pian terreno, edificato interamente in cemento armato, dove troveranno posto i garage, tutto viene su con pannelli in legno stratificato X-Lam, materiali completamente antisismici, metodi collaudati da anni in Giappone. Per le lavorazioni, finite le fondazioni e il pian terreno, non serve l’uso di acqua. Tutto a secco, dando vantaggi sia dal punto ambientale che igienico. I pannelli, poi, vengono sollevati con le gru, calati negli alloggiamenti appositi, avvitati ed assemblati tra loro. Mantenendo alti standard, se non maggiori, rispetto al cemento armato, aumentando l’efficientamento energetico e l’insonorizzazione e permettendo tempi più veloci. All’esterno, saranno rivestiti con un cappotto». Ci sarà autonomia dal metano, grazie a un impianto fotovoltaico che farà funzionare il riscaldamento e gli elettrodomestici di casa. Chi abiterà quegli appartamenti, metterà punti cottura ad induzione.
Il piano
È un intervento che rientra nella riqualificazione urbanistica prevista per i quartieri nord. Lì, dove un tempo insistevano 126 appartamenti, ne vedremo, come detto, 42. O forse, 54. Una demolizione decisa non solo per le problematiche che ormai quei palazzi vetusti presentavano essendo ormai ambienti malsani dove molti abitanti hanno sgomberato in pieno dialogo con le istituzioni, ma anche perché forte era pure il problema della legalità con tante occupazioni abusive. Il nuovo progetto darà una immagine diversa, ma anche una rivitalizzazione della zona senza un “effetto pollaio”. Si è riedificato pensando ad un numero di appartamenti che fosse un terzo rispetto a quello precedente.
Il futuro
«Risanare il quartiere si, ma con criteri urbanistici, ambientali, igienici, diversi da quelli degli anni ‘30, quando erano chiamate case popolarissime con una pezzatura media di 26 metri quadri. Non più case senza bagno o con latrina, ma finalmente decorose. Con i vani necessari per condurre una vita privata con decoro». Intanto, tutto all’interno, fra un edificio e l’altro, percorsi pedonali e giardini. Ogni assegnatario, oltre l’appartamento avrà il garage, un posto auto nella sezione di terra, al primo strato, quello realizzata in cemento armato e che prevede pure un piccolo ripostiglio, mentre gli appartamenti, raggiungibili con ascensore, vanno dai 50 ai 70 metri quadri, ed avranno cucina-soggiorno, due camere, bagno, lavanderia e terrazzo. Si accede nello scheletro, accompagnati e con l’attrezzatura idonea e subito si nota l’ampiezza del locale dove potranno essere parcheggiare le auto e la comodità che consentiranno gli sgabuzzini. Uno, per ogni posto auto e in corrispondenza di esso. Gli appartamenti avranno energia rinnovabile, dotati di pompa di calore sia per avere acqua calda, sia per l’installazione del riscaldamento radiante. Vale a dire, con i tubi sotto il pavimento, eliminando i termosifoni. Finestre e avvolgibili in pvc. Facendo accesso in un appartamento, evidente la luminosità degli ambienti. Ogni stanza, una bella finestra, il soggiorno ha il terrazzo. Anche le pareti sono fatte in legno e saranno tutte rivestite in lana di roccia per l’isolamento termico e materiali insonorizzanti.
Quelle divisorie, tra una abitazione e l’altra, sono più spesse, così come i massetti fra un piano e l’altro saranno dotati di pannelli anti rumore. Garantendo una qualità della vita migliore per tutti, ed evitando il rischio di litigi per eccessi di rumore dei vicini. Ad ogni latitudine, in molti quartieri, il motivo principale di dispute condominiali.
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