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L'inchiesta

Livorno, le indagini dopo la follia: l’aggressore di via Roma presto potrebbe essere identificato

di Stefano Taglione
Una pattuglia dei carabinieri (foto d'archivio)
Una pattuglia dei carabinieri (foto d'archivio)

Al momento le ipotesi di reato sono lesioni personali, danneggiamento e furto. Il ventiquattenne aggredito ha subito sporto denuncia ai carabinieri

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LIVORNO. Potrebbe presto essere identificato il giovane che nella notte fra domenica 31 agosto e lunedì primo settembre in via Roma ha aggredito il ventiquattrenne livornese che era insieme alla sua fidanzata, distruggendo l’auto di cortesia che la coppia aveva parcheggiato vicino al distributore automatico delle sigarette. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Livorno, diretti dal tenente Gianraffaele Di Risi, hanno immediatamente ricevuto la denuncia della vittima, ma già verso le 2 di quella notte dopo le chiamate d’allarme al 112, erano intervenuti sul posto con una pattuglia del pronto intervento cittadino. Gli stessi militari dell’Arma hanno poi seguito all’ospedale il giovane, che ha trascorso l’intera notte al pronto soccorso (dov’era stato trasportato da un’ambulanza della Svs di via San Giovanni) a causa di un mignolo rotto, frattura esposta che dovrà essere operata domani da un’équipe medica del reparto ospedaliero di ortopedia. Per lui anche diversi graffi all’altezza del collo.

Le ipotesi di reato

Le ipotesi di reato, sulla base della querela presentata dal ragazzo alla caserma dell’Arma di viale Fabbricotti, sono lesioni personali, danneggiamento e furto. Il primo illecito penale contestato riguarda l’aggressione, dato che il cittadino straniero, che si trovava in via Roma insieme alla fidanzata italiana con la quale stava animatamente discutendo, nella colluttazione ha rotto un dito al ventiquattrenne livornese, che era appena arrivato insieme alla sua compagna per comprare un pacchetto di sigarette al distributore automatico. Il danneggiamento è invece relativo alla devastazione della Fiat 600, presa a colpi di casco sui finestrini e il parabrezza e praticamente da gettare.L’ha vandalizzata totalmente: si tratta dell’auto di cortesia di una carrozzeria labronica che il giovane aveva in sostituzione alla sua, in riparazione dopo un incidente stradale. Furto, invece, perché il giovane straniero si è impossessato dei due cellulari del ventiquattrenne (quello personale e l’altro aziendale), rubando poi le sue chiavi di casa e quelle della macchina.

L’inchiesta

Numerosi i testimoni che si sono affacciati alle finestre perché spaventati dalle urla. A uno di loro il giovane straniero avrebbe detto: «Torna dentro o ti ammazzo. Sono in Italia da 20 anni e faccio quello che voglio», secondo quanto ricostruito dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Alessandro Perini, e dal padre del ragazzo, anche se nessuno dei due ha assistito a quanto accaduto. Alcuni residenti hanno anche girato dei filmati con il cellulare, che presto saranno acquisiti dagli inquirenti per fare luce sull’accaduto. In zona ci sono poi delle telecamere pubbliche, ma anche quelle private di bar e negozi che potrebbero aver ripreso le scene. «Ho sentito urlare fortissimo – le parole di un abitante della zona – e mi sono affacciato vedendo queste persone discutere. Gridavano, tutto è andato avanti per diversi minuti e poi abbiamo sentito delle esplosioni: solo dopo abbiamo capito che in realtà erano i vetri dell’auto in frantumi sotto i colpi del casco».

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