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Livorno, folle violenza in via Roma: aggrediti due fidanzati. L’auto distrutta a colpi di casco

di Martina Trivigno

	L'auto distrutta a colpi di casco
L'auto distrutta a colpi di casco

Una testimone al Tirreno: «Lei gridava “Aiuto, ci ammazzano”». Indagano i carabinieri

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LIVORNO. «Aiuto, ci ammazzano». Le grida di una donna squarciano il silenzio della notte in via Roma. Sono circa le 2,30 quando i residenti vengono svegliati da quelle urla disperate. Vedono una ragazza tra due auto e – raccontano – c’è un uomo che cerca di spingerla a terra. Il ragazzo che è con lei, anche lui poco più che ventenne, prova a difenderla, ma l’uomo (di qualche anno più grande) è una furia e lo colpisce. Alla fine riescono a scappare, ma la macchina della coppia viene distrutta a colpi di casco dopo aver portato via dall’abitacolo portafogli, chiavi e telefoni cellulari. È questa l’estrema sintesi della notte di follia tra piazza Matteotti e via Roma (lato Museo di Storia naturale) su cui stanno indagando i carabinieri.

I fatti

Affacciata alla finestra di casa sua, nella notte tra domenica e ieri, c’era anche una testimone che al Tirreno racconta l’incubo vissuto dai due fidanzati. E secondo quanto riferito, i due ragazzi erano scesi dall’auto – una Fiat Seicento – per comprare le sigarette al distributore automatico davanti alla tabaccheria di via Roma. Poi qualcosa ha acceso la furia dell’uomo, originario del Nordafrica, in compagnia di una donna italiana ed è nata la lite, secondo i primi accertamenti per futili motivi. «Non ho assistito a tutta la scena: mi sono affacciata dopo essere stata svegliata dalle grida di una ragazza. Ho chiamato mio marito, dicendogli di contattare il 112 – racconta la testimone – e nel frattempo ho preso il mio smartphone e ho iniziato a riprendere. Poi, ho sentito l’uomo di origine straniera dire, rivolgendosi alla compagna e indicando il cestino davanti alla tabaccheria dove erano state gettate delle bottiglie di vetro: “Prendimi bottiglia di birra così la spacco e lo ammazzo”».

L’intervento dei residenti

Ma è stato allora che un residente di un palazzo lì di fronte si è affacciato e ha iniziato a gridare. «È stato molto coraggioso – prosegue la testimone – perché si è messo a urlare: “Delinquente, smettila, lasciali in pace”. L’uomo, però, lo ha guardato dritto in faccia e senza mezzi termini lo ha minacciato: Vengo su, ti spacco la faccia e ti ammazzo tutta la famiglia”. Ma questo ha dato la possibilità alla coppia di fidanzati di fuggire, ma non è finita qui».

Durante la fuga

E mentre i due ragazzi scappano, la folle violenza continua. «Abbiamo sperato che i ragazzi fossero al sicuro e che l’aggressore se ne andasse ma non è stato così – aggiunge la testimone – perché l’uomo è entrato nell’auto dei due giovani, ha sfilato le chiavi e ha portato via tutto quello che la coppia, nella concitazione del momento, aveva lasciato lì. Poi, non contento, ha preso un casco e ha iniziato a colpire i finestrini, il lunotto e il parabrezza. E non si è fermato fino a quando non ha distrutto tutto, lasciando sull’asfalto una scia lunghissima di vetri. E a quel punto ha pronunciato una frase terribile: “Sono in Europa da 20 anni e faccio quello che mi pare”. Siamo terrorizzati da ciò che è successo».

I soccorsi

Dopo un po’ – racconta chi ha assistito alla scena – l’uomo originario del Nordafrica e la sua compagna se ne sono andati. «Prima però hanno inseguito un’altra persona, forse pensando che fosse il ragazzo di prima – prosegue il racconto – . Infine sono tornati i due ragazzi: lui aveva una mano gonfia e nera, lei invece era scalza, aveva perso le scarpe durante la fuga, ed era sotto choc». Sul posto sono intervenuti i carabinieri che ora stanno indagando per capire cosa abbia scatenato un’aggressione così cruenta. Il ventenne è stato trasportato in ospedale per gli accertamenti del caso: a seguito della furiosa lite, ha riportato una frattura alla mano e domani sarà operato. E ora i residenti di via Roma chiedono più sicurezza. «Abbiamo fatto la nostra parte, scendendo in strada e soccorrendo i due ragazzi, rendendo le testimonianze ai carabinieri e consegnando loro i video – conclude la testimone – . Ho scritto una lettera al sindaco Luca Salvetti: voglio essere tutelata come cittadina. Questo episodio ci scuote nel profondo».

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