Il Tirreno

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Il lutto

Livorno, addio a Bruno Veroni: in città ha fatto la storia dell’edilizia

di Stefano Taglione

	Bruno Veroni
Bruno Veroni

L’azienda di famiglia è stata un’eccellenza del cemento-amianto

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LIVORNO. Insieme al padre Lino e ai fratelli Paolo, Duilio e Piero ha costruito l’impero livornese dell’edilizia: la “Lino Veroni”, poi “Veroni edilizia”, che negli anni Novanta arrivò a produrre ed esportare all’estero lastre di fibrocemento e derivati, grazie all’enorme superficie industriale di 33.000 metri quadrati acquistata a Collesalvetti, “laboratorio” e centro di fabbricazione della ditta, che si sommava all’area di 10.000 metri quadri al Picchianti, alla periferia della città.

Lutto nel mondo dell’imprenditoria per la scomparsa a causa di una malattia di Bruno Veroni, 77 anni. È stato un personaggio centrale nel mondo delle costruzioni, perché la storia dell’azienda di famiglia risale a circa cent’anni fa. Prima del trasferimento al Picchianti, dove la società si è ingrandita, aveva un magazzino in via Oberdan Chiesa, in Coteto, e poi un altro in via Pio Alberto del Corona. Poi la decisione del grande salto, la produzione di cemento-amianto, di cui la “Veroni” è stata leader indiscussa. Infine la chiusura con il passaggio di generazione e la riapertura, con altri soci che niente hanno però a che fare con la storica famiglia, che ha voluto mantenere il nome – “Bruver”, che sta appunto per Bruno Veroni – con il quale inizialmente lo stesso settantasettenne, pur non avendo quote, collaborava mettendo a disposizione la sua decennale esperienza sul campo.

Uno dei soci della “Bruver” è Alessandro Zumiri, l’ultimo dipendente della “Veroni costruzioni”. «Per me Bruno era come un padre – racconta –. Un mentore, se sono quello che sono, è solo grazie a lui. Ho iniziato a lavorare con lui nel 1994, la “Veroni costruzioni” si era ingrandita, era leader nel cemento-amianto, fabbricavamo lastre di fibrocemento, ma non solo: anche adesivi e collanti per le piastrelle, una grande società che a Livorno ha fatto la storia. La famiglia Veroni aveva il più grande e importante magazzino edilizio della città». Un punto di riferimento per la provincia, per la Toscana e non solo, prima dell’arrivo dei grandi gruppi che con la globalizzazione hanno cambiato il mercato.

Zumiri, in ogni caso, questa storia imprenditoriale insieme ai suoi due soci la sta mantenendo e tramandando. «Abbiamo voluto mantenere il legame con Bruno, con il nome “Bruver”, per senso di gratitudine verso ciò che lui ci ha dato – racconta ancora Zumiri – perché per lui noi eravamo persone speciali e lui era speciale per noi. Si è impegnato tantissimo per aiutarci, ha fatto molto, ci ha chiarito fin da subito che ci avrebbe dato una mano senza volere nessuna quota, solo perché ci conosceva, ci stimava e la sua esperienza poteva essere utile. Un aggettivo per descriverlo è umile: lo era davvero, lo era nonostante fosse veramente fra i massimi esperti dell’edilizia. Ci ha dato una mano nonostante fosse già in pensione».

Bruno, negli ultimi tempi, aveva smesso di collaborare con la “Bruver”, pur avendo mantenuto saldo il rapporto con Alessandro. «Era rimasto molto legato a lui – conclude – e ci sentivamo al telefono abbastanza spesso, sapevo che purtroppo le condizioni di salute non erano delle migliori. Lo ricordo come un padre e un amico, una persona altruista e che ha sempre teso una mano per aiutare gli altri».

L’ultimo saluto

Il funerale, a cura delle onoranze funebri della Svs di via San Giovanni, si terrà domenica 31 agosto alle 16 alla parrocchia di Santa Teresa di Calcutta di via della Padula.  

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