Livorno, ultime baracchine verso la demolizione: ecco tutti i passaggi
Gli interventi sul viale riprenderanno in autunno. Mirabelli: «Si parte con la viabilità per l’Acquario
LIVORNO. I pannelli color mare nascondono ciò che resta di vecchi ammassi arrugginiti. E nel retro sono i gomitoli di cavi a far capolino da cabine elettriche ormai circondate dall’erba. Tutt’intorno il sole si riflette sul selciato chiaro di spiazzi semi deserti. Quello che nei piani dovrebbe diventare una sorta di giardino lungomare per adesso è ancora uno spazio provvisoriamente allestito su cui a breve si tornerà a intervenire. Il primo passo sarà «la modifica della viabilità per accedere all’Acquario con lavori che inizieranno nella seconda metà di ottobre», spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Federico Mirabelli. Poi si passerà alla demolizione delle ultime baracchine rimaste, alla costruzione di tre nuove strutture (una per piazzetta) e all’elaborazione di un bando per affidarle. Le tempistiche? «Per questa fase si andrà al 2026». Nel frattempo si cerca di intervenire sulla manutenzione.
La situazione
Superata la Bellana pedonalizzata e lasciati alle spalle gli attrezzi da fitness installati tra gli alberi, ecco lo Scoglio della Regina. Davanti c’è rimasta una sola baracchina. L’altra (l’ex Tiburon) era già stata buttata giù nel 2021. Circondata dai teli anti degrado, la struttura ospita ancora la gelateria: unica attività rimasta in vita nelle baracchine del lungomare insieme alla friggitoria. Più avanti, proseguendo verso sud, appaiono le due baracchine che compongono lo spazio di fronte al moletto Nazario Sauro, anche queste contenute dai teli anti degrado e anche queste intervallate da panchine e fioriere. Completamente spoglia è invece l’area di fronte all’Acquario: qui le due baracchine (la 7 e la 8) sono state buttate giù nel marzo scorso. Tutto tace da allora. Niente ruspe, né transenne, né operai. Del resto l’amministrazione comunale aveva specificato chiaramente che durante l’estate i lavori si sarebbero fermati per poi riprendere in autunno.
La viabilità
E, passata l’estate, il primo intervento in programma riguarda la modifica della viabilità d’accesso all’Acquario. La posizione dell’attuale strada per entrare nel parcheggio, cioè, sarà cambiata per dare più aria alla piazzetta. «Probabilmente – spiega Mirabelli – si partirà con questo intervento nella seconda metà di ottobre e puntiamo a concluderlo entro il primo trimestre del 2026».
Gli altri lavori
Ma la parte più consistente della seconda fase di lavori riguarderà l’abbattimento delle baracchine rimaste, oltre alla costruzione di quelle nuove. «Il tema delle nuove strutture è e sarà oggetto di confronto con la Soprintendenza, con cui abbiamo già parlato il 10 luglio prospettando vari interventi. L’obiettivo è chiudere la progettazione (contenente sia demolizioni che costruzioni, ndr) entro la fine dell’anno per poi andare ad affidare i lavori e poter gestire questa fase nel corso del 2026».
Le nuove strutture
Ci sono, comunque, dei punti fermi. Si rimane, cioè, sull’idea di costruire una sola baracchina per ciascuna piazza. Si tratterà di strutture che manterranno le stesse volumetrie di quelle passate (dunque una sola per piazzetta, ma più grande rispetto alle precedenti) e si svilupperanno su un unico piano. Poi chiaramente dovrà esserci l’affidamento in concessione delle nuove strutture. Ma questa è un’altra storia, considerando che dovranno essere elaborati bandi ad hoc. In un primo momento il Comune aveva pensato di affidare al futuro gestore anche la costruzione delle strutture, per poi sottrarre la cifra dal futuro canone di concessione. Ma la manifestazione d’interesse pubblicata per verificare l’eventuale interesse dei privati a questa operazione è andata deserta e quindi poi il Comune ha fatto dietrofront accollandosi i lavori in toto.
L’uso
Le destinazioni d’uso delle nuove baracchine, comunque, rimarranno collegate a servizi e commercio al dettaglio. «Sull’esatta conformazione delle strutture e la tipologia di attività che potranno ospitare stiamo ancora lavorando – prosegue Mirabelli –. Di certo si farà attenzione anche ai dettagli: la gestione dei rifiuti, per esempio, ma anche la presenza dei bagni pubblici». Il tutto, come detto, con l’obiettivo di andare a creare una sorta di parco lungomare.
L’obiettivo
Qualcosa è stato fatto, ma il viaggio è ancora lungo.
Serve tempo prima di vedere trasformati spiazzi deserti intervallati da erbacce e qualche fioriera in un giardino urbano vista mare con strutture che saranno (si spera) in grado di riportare la vita in un’area che è stata (e in parte è ancora) preda del degrado e del senso di abbandono.
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