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Livorno, la forza di Igor Protti nel giorno della gioia

di Alessandro Bernini

	Igor Protti sotto la curva (foto Stick)
Igor Protti sotto la curva (foto Stick)

Impressionante il boato che lo ha accolto quando si è presentato sul campo insieme alla sua famiglia, a Cristiano Lucarelli e a Luca Salvetti

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LIVORNO. Dove eravamo rimasti? Ah si: 2 maggio 2021, Livorno-Pro Sesto 0-2, ultima scia velenosa del viaggio sulle montagne russe con Aldo Spinelli: dalle fantastiche vette della serie A e della Coppa Uefa, fino a un fallimento pilotato da personaggi arrivati per addentare una preda già spolpata. Il viaggio dei professionisti si chiuse qui, e per oltre 4 anni siamo stati costretti a viaggi su campi con l’alopecia, dove il pallone rischiava di far danni ai trattori o finire in mezzo ai funghi porcini.

Ci sono viaggi che si fanno con un unico bagaglio, il cuore. E oggi c’è solo da ringraziare chi è rimasto sul pezzo, mettendoci cuore, energie e soldi. Da Paolo Toccafondi a Joel Esciua che nell’ultima stagione non ha badato a spese pur di riportare questa maglia in serie C, da chi in questi 4 anni ha indossato la nostra maglia, fino a quei tifosi che non hanno mai mollato. Ma proprio mai. Anche adesso che magari il Livorno non va più di moda e qualcuno si sentiva dire «ma cosa ci vai a fare allo stadio?». Quei 7000 che ieri hanno colorato di amaranto lo stadio, sono il frutto di chi ha resistito per amore della maglia. Devono andarne fieri.

Così come noi, tutti noi, andiamo fieri di Igor Protti. Debilitato, con la mascherina, ieri non ha resistito al richiamo del “suo” stadio. Impressionante il boato che lo ha accolto quando si è presentato sul campo insieme alla sua famiglia, a Cristiano Lucarelli e a Luca Salvetti, mai come stavolta in veste di amico e non di sindaco. “Igor Protti lottiamo insieme” il megastriscione che si è alzato al cielo in Curva Nord. Abbiamo visto gente con le lacrime agli occhi, altri col groppo in gola, ovunque, in ogni settore. Con tutta la sua Curva in piedi a gridare il suo nome. «Mi sono messo a piangere anch’io - ci ha confidato Igor all’intervallo - è stata una giornata dura e faticosa ma questa accoglienza dei tifosi mi ha davvero riempito il cuore di emozione». Mai quanto lo hai riempito tu a noi, Igor. Questa vittoria è tutta per te. Forza campione.

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