Grosseto, barista morto in moto: l'incrocio a raso, lo schianto con l'autocarro e quel sogno spezzato
Castel del Piano: lo scontro sulla strada del "Cipressino", all'altezza del bivio per Monticello Amiata. La vittima, Simone Vallini, da un anno aveva preso in gestione con la compagna un locale a Cecina
CASTEL DEL PIANO. Ancora sangue lungo la strada regionale del Cipressino, in località Casalino, in prossimità di un incrocio a raso all’altezza del bivio con la provinciale per Monticello Amiata. A perdere la vita Simone Vallini, 54 anni, titolare di un bar a Cecina (provincia di Livorno).
Il 118 dell’azienda sanitaria Asl Toscana sud est è stato attivato alle 14,36 per un incidente stradale: sul posto l’automedica, l’ambulanza blsd della Misericordia di Castel del Piano di Castel del Piano e i carabinieri. In un primo momento era stato attivato anche l’elisoccorso Pegaso 1, ma il mezzo è stato fatto rientrare perché ormai non c’era più nulla da fare.
Vallini viaggiava a bordo di una motocicletta da strada, davanti a lui un autocarro che procedeva nella stessa direzione: lui verso la vetta della montagna, l’altro verso la frazione di Montegiovi. Secondo una prima ricostruzione lo scontro sarebbe avvenuto su un tratto rettilineo mentre il veicolo stava svoltando all’incrocio, alla propria sinistra.
Il conducente, che si è subito fermato, è stato il primo a dare aiuto a Vallini, fermo a terra sull’asfalto. Autore della chiamata al 118, a sua volta è stato aiutato da alcuni passanti che hanno iniziato a praticare le manovre di rianimazione sul ferito; tra loro anche un infermiere fuori servizio che si trovava a passare da lì in quel momento.
Nonostante il loro intervento, tuttavia, i paramedici della confraternita giallo-ciano non hanno potuto fare altro: troppo gravi i traumi subiti dal motociclista, e pochi minuti dopo al medico dell’Asl non è rimasto che dichiarare il decesso.
Ai militari, che hanno parlato con la persona alla guida del furgone (lievemente ferita a sua volta e accompagnata all’ospedale civico di Castel del Piano), il compito di identificare la vittima, alla cui identità sono risaliti grazie alla targa della moto; e il dovere, a questo punto, di informare i familiari, che fino a quel momento non potevano avere idea dell’accaduto.
Squilla a vuoto il cellulare del Caffè Midì, più noto ai residenti della cittadina balneare come bar Cavour, chiuso per ferie da un paio di giorni; poi risulta spento o non raggiungibile. Vallini e la compagna, con la quale conviveva in una casa in località Paduletto (Cecina) lo avevano preso in gestione da circa un anno contando sull’esperienza di lui maturata al bancone e alla cassa di altri bar e ristoranti della zona, dov’era conosciuto come un professionista preparato e innamorato del proprio lavoro.
Nel frattempo la sindaca Cinzia Pieraccini auspica, e con lei gli altri primi cittadini i cui territori vengono attraversati dall’arteria recentemente passata dalla Provincia alla Regione, che gli interventi da 65 milioni concordati a maggio con il presidente Eugenio Giani a palazzo del Pegaso possano essere completati al più presto: «Fermo restando che la dinamica dell’incidente è ancora al vaglio dei nostri carabinieri, che ringraziamo, invitiamo tutti coloro che percorrono la strada del Cipressino a guidare con prudenza e nel rispetto del Codice della strada. Allo stesso tempo ci auguriamo che i lavori per la messa in sicurezza del tratto si possano concretizzare nei modi e nei tempi previsti».
La salma di Simone Vallini è stata infine portata all’obitorio dell’ospedale Misericordia di Grosseto e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria, che già oggi potrebbe decidere in merito all’autopsia.
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