Il Tirreno

Livorno

Il lutto

Addio a Riccardo Guidi, ex dirigente del Livorno Rugby: «Babbo ci ha fatto amare lo sport»

di Claudia Guarino

	Riccardo Guidi
Riccardo Guidi

Aveva lavorato come rivenditore d'auto per la Fiat che si trovava sul viale Petrarca

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LIVORNO. Si è innamorato del rugby fin dai tempi in cui lavorava come rivenditore d’auto per la Fiat. E ha trasmesso questa grande passione ai suoi due figli. E adesso che Riccardo Guidi non c’è più lascia un grande vuoto nei cuori delle tante persone che gli volevano bene. In quelli degli amici e dei suoi ex clienti. Ma soprattutto in quelli della moglie Patrizia Franchi (58 anni di matrimonio) dei figli Federico (allenatore di rugby per i Pirati) e Gianluca “Cuca” Guidi (direttore del Rugby Livorno), e in quelli dei nipoti Filippo, Riccardo e Vittoria.

Il lavoro

Riccardo Guidi aveva 78 anni ed è morto, dopo un malore che l’ha colto mercoledì nella sua casa all’Ardenza. Il medico del 118, arrivato insieme a un’ambulanza della Svs, non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Un grande amore per il rugby, nel periodo precedente alla pensione Riccardo Guidi lavorava come venditore di auto alla Fiat, che prima di trasferirsi al Picchianti si trovava sul viale Petrarca, dove adesso c’è l’Esselunga.

Lo sport

Ed è sul lavoro che, grazie ai colleghi, è venuto a contatto col mondo della palla ovale fino a diventare dirigente del Rugby Livorno 1931 e anche consigliere per il comitato regionale. Riccardo Guidi, oltre all’amore sconfinato per lo sport, era molto legato alla sua famiglia, che adorava oltre ogni cosa, e in passato era anche appassionato di pesca. «Babbo – racconta il figlio Federico – era una bravissima persona. Difficilmente si arrabbiava e riusciva sempre a trovare il lato positivo delle persone. In tanti gli volevano bene».

L’addio

Ed era anche per questa sua bontà d’animo che Riccardo Guidi era molto apprezzato: sia dalle squadre sportive che sul lavoro. E in tanti questa mattina hanno preso parte al funerale, organizzato dal servizio di onoranze funebri della Misericordia di Livorno, per dire addio al dirigente del rugby legatissimo a famiglia e amici.


 

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