Livorno, piazza stracolma per Manu Chao ma è polemica sulle strade chiuse
Il consiglio di zona: «Abbiamo saputo dei divieti dai volantini sparsi in giro». Il sindaco: «Quel cartello ha dato un aiuto in più, il concerto è stato un successo»
LIVORNO. Un pubblico da quattromila persone (più i gruppetti affacciati ai balconi) per una piazza del Luogo Pio strapiena. Dopo Effetto Venezia si è chiusa anche quella che è stata considerata la sua appendice, cioè il concerto di Manu Chao. Organizzato nella parte generale da Fondazione Lem e per quanto riguarda il concerto in sé da Xlr Produzioni, l’evento ha registrato il tutto esaurito fin dai primi giorni delle prevendite e la serata «è stata bellissima», commenta il sindaco Luca Salvetti. Ma, spiega la presidente del consiglio di zona 2 Francesca Nori, «dopo cinque giorni di Effetto Venezia abbiamo trovato piazza del Luogo Pio e vie limitrofe blindate e, oltretutto, senza che ce ne abbiano dato preavviso». Questo per una mancata affissione dell’ordinanza coi divieti di sosta e transito «che ha creato dei disagi di cui ci scusiamo», commenta l’assessore al Turismo Rocco Garufo. «E – sottolinea il sindaco – per avere un’informazione più capillare Fondazione Lem col responsabile alla sicurezza hanno pensato di aggiungere un cartello, che voleva essere un aiuto in più». Ma che ha creato ulteriori polemiche essendo senza il timbro del Comune.
Dal punto di vista della serata, comunque, tutto si è svolto senza grossi intoppi sia dal punto di vista della performance che da quello dell’ordine pubblico. Con Manu Chao che ha fatto ballate migliaia di persone sulle note delle sue canzoni. «È stato un successo – dice Salvetti – con i residenti alle finestre e gli avventori dei ristoranti a ballare e cantare tutti insieme». Per l’occasione, essendo un concerto a pagamento, è stata decisa tutta una serie di modifiche alla viabilità che hanno previsto anche la sistemazione di alcune paratie per impedire temporaneamente l’accesso alla piazza ai veicoli.
Tramite ordinanza inoltre è stato introdotto, a partire dalle 16 del giorno del concerto, anche il divieto di transito pedonale (eccetto residenti e clienti dei locali) in piazza del Luogo Pio, piazza Anita Garibaldi, viale Caprera e via delle Acciughe.
E questa misura ha creato qualche mal di pancia soprattutto perché, secondo quanto sottolineano alcuni residenti, non ne è stata data tempestiva comunicazione. «L’abbiamo saputo dai volantini apparsi in giro». Si tratta di fogli bianchi senza timbro del Comune in cui, in sostanza, è stato riassunto il contenuto dell’ordinanza con l’aggiunta delle parole “esclusi amici e parenti”. «Oltre ai residenti cioè – sostiene Nori – non poteva passare nessuno, neanche amici e parenti».
Il presidente della Fondazione Lem Adriano Tramonti, su questo punto, sottolinea «che l’organizzazione alla fine ha avuto maglie più larghe». Come a dire: alla fine i parenti e gli amici sui balconi c’erano. «Comunque – aggiunge Tramonti – la serata è stata piacevole. Questa organizzazione d’altra parte è stata un esperimento che non so quanto possa essere replicabile perché in una piazza che non è chiusa sui quattro lati la gestione degli accessi è difficile».
Quindi, per il futuro, sottolinea il sindaco, «valuteremo se quella piazza è ideale, io ho delle perplessità perché la nostra città propone anche altri spazi». Ma «come consiglio di zona – conclude Nori – dopo questa esperienza chiediamo di essere coinvolti, come rappresentanti dei residenti, nella stesura del programma di Effetto Venezia 2026, in quanto potremmo riportare consigli e le criticità riferite dai residenti».