Dal pesce trombetta ai favolli creativi: viene da Livorno l’artista del riciclo al salmastro
Ecco Alessandro Di Costanzo, in arte Be Coot: «Passione diventata lavoro, vendo anche all'estero»
LIVORNO La classica passione che diventa un lavoro, o quasi. Ben 12 anni fa la sua prima creazione. Gli animali marini, ma non solo, una sua grande ispirazione: manualità, fantasia, amore per la natura e per l’ambiente fanno il resto.
È la storia di Be Coot, al secolo Alessandro Di Costanzo, artista livornese 54enne seguitissimo sui social.
«In generale ho sempre avuto una vocazione artistica, ho cominciato da fumettista amatoriale, rielaborando topolino, poi in realtà, essendo stato sempre stato appassionato di legno, un materiale che si adatta a tutto e può essere modellato, ho dato una svolta decisa alla mia creatività».
Ma al legno si sono aggiunti presto altri materiali, metalli, plastiche, e tappi. «I tappi sono i materiali di cui ho maggiore disponibilità, di ogni tipo e dimensione. Mi servono per fare gli occhi, e ci tengo a sottolineare che è appunto tutto materiale riciclato, non acquisto nulla, è tutta roba che amici o persone che mi hanno già visto all’opera invece di buttare mi contatta per consegnarmela. Mi piace ragionare su come riutilizzarla e anche pensare al messaggio ecologico che questo modo di lavorare il materiale comporta».
Be Coot è famoso per i suoi animali, in particolare per gabbiani e pesci, animali legati alle località di mare dove l’artista ha sempre vissuto, come la sua Livorno che in qualche modo inserisce nelle sue opere: «Tramite l’ironia in particolare, che sicuramente labronica. Io cominciai con i gabbiani ma presto la richiesta di pesci, che in tanti già realizzavano, ha prevalso. E oggi sono appunto famoso per i pesci e le calamite. Pesci di ogni dimensione e costo, si arriva fino a 120/130 euro, per quelli più grandi ed elaborati, a 20 euro per i cosiddetti pescini, appunto più piccoli, che mi venivano esplicitamente chiesti per praticità d’uso. Quello che caratterizza i miei pesci è come dicevo l’ironia, a cominciare ad esempio dalle serie, come quella dei pesci tontoloni, in posizioni o espressioni impacciate ma comunque espressive, alla galleria di personaggi, in cui si fa anche un buon uso di vernacolo. Mi viene da pensare al pesce mezza sega, a Polpo sition, a Dentice e Martello, Tonno Subito, PaSqualino, Mazzan Call Center, il Favollo dei Caraibi, cca’ nisciun è pesc, OCanna che fuma uno spinello. Faccio tutto io a mano, con accuratezza, vengono colorati con il pennello e devono trasmettere emozioni, sembrare vivi, i pesci muti non dicono niente, ai miei manca solo la parola».
Di Costanzo il legno lo trova in spiaggia, ai Tre Ponti o agli Scogli dell’Accademia dopo qualche mareggiata. O che proviene, sulle stesse spiagge, dai rii cittadini quando sono in piena. E già annuncia che sarà con le sue opere artigianali a Effetto Venezia. Col suo Pesce Trombetta. E racconta una storia: «Da piccolo c'era una storia su Topolino che si intitolava: "Paperino e il Pesce Trombettiere". Paperina cucina per sbaglio il Pesce Trombetta, pesce rarissimo e Paperino non sa come dirlo a zio Paperone. Mi è sempre rimasta nel cuore. Ed ecco il mio Pesce Trombetta, 55x25cm, lo porterò con me ad Effetto Venezia». Be Coot continua: «Sono molto attivo sui social, su Facebook, Instagram e Tik Tok, che sono anche il mio modo di comunicare maggiore con estimatori ed eventuali committenti. Ma giro anche molto, fra Effetto Venezia, Cacciucco Pride, il Viale Italia dove espongo fisso una volta al mese, e poi di recente Caletta. Ho sempre preferito esporre in stand in zona perché penso che l’ironia dei miei lavori venga apprezzata maggiormente nel livornese, però ho tante richieste in altre zone, mi piacerebbe un mercato all’Elba, ma mi contattano anche dall’Italia settentrionale e dall’estero». È orgoglioso di vedere i suoi lavori in giro per la città. Nei negozi. «I follower mi contattano in continuazione per propormi nuove opere. Mi piace comunque rimanere ancorato al mio modo di elaborare, personalizzando sempre e inserendo qualcosa di unico in quello che creo». l