Livorno pulita: ecco i giovani spazzini labronici della costa. «Unitevi a noi»
E' l’iniziativa nata da tre amici ventenni stufi dei rifiuti abbandonati: "Tra gli scogli del Romito troviamo di tutto". Ecco come partecipare al gruppo
LIVORNO Metti tre giovani poco più che ventenni che si stufano del degrado. Sono ex studenti della porta accanto e amici che si indignano davanti a piccole, grandi discariche di rifiuti incastrate tra gli scogli, oppure abbandonate qua e là sul mare. Sono tre giovani lavoratori che amano la loro costa. E la reazione è virtuosa. Diventa un modello che si chiama “Livorno pulita”: in pochi giorni si danno un nome («semplice ma d’impatto», dicono), un obiettivo che è ripulire durante l’estate tutte le calette di quella scogliera, il Romito, conosciuta, frequentata e invidiata da tutta la Toscana.
E in pochi giorni quel gruppo anti-inciviltà nato da un moto di senso civico e rispetto per la comunità, lievita. «In pochi giorni siamo a una settantina di persone sul gruppo WhatsApp che abbiamo creato per organizzare le pulizie e il nostro nuovo profilo Instagram è seguito da 350 follower», così Emanuele Morelli.
Lui ha 22 anni. È uno dei tre moschettieri contro i rifiuti selvaggi insieme a Cristian Precania di 22 anni e Matteo Brogi di 21 anni. Nasce da loro l’idea del gruppo di volontari che da giorni stanno ripulendo dai rifiuti varie discese della scogliera del Romito. Boccale. Vaschine. Scogli Piatti. Calignaia. Calafuria. La lista è lunga. Sono giovani virtuosi che si mettono in gioco. In modo concreto. Con l’obiettivo di creare un movimento collettivo di amore verso la città. Di rispetto. Di civiltà. Di decoro. Da questo spirito nasce “Livorno pulita”. O meglio LivornoVapulita come cita il loro slogan che sotto la Torre di Calafuria, altra oasi di mare super frequentata, diventa uno striscione. «Siamo giovani, siamo di Livorno e vogliamo una città più pulita: siamo stufi di andare in giro, al mare, ovunque e vedere tutta questa inciviltà», si sfoga.
E cresce in loro la voglia di trasformare il neo-gruppo in un’onda cittadina, forte di un moto di reazione trasversale alla tanta, troppa sporcizia. La trovi conficcata negli scogli, nascosta dietro guard rail, in giro negli angoli dei quartieri, sparpagliata nella natura e lungo le scogliere. Sotto il ponte di Calignaia hanno riempito una decina di sacchi. «La lattina che abbiamo rinvenuto del 1978 dei Mondiali di calcio la dice lunga». E continua: «Il nostro scopo è sensibilizzare quanto più possibile la città e i cittadini: quindi il gruppo WhatsApp dove si veicolano giorni e luoghi da pulire. Per ora il ritrovo è alle 6.30 del mattino. Si può entrare attraverso il profilo Instagram o scrivere a livornopulita@gmail.com».
Lo scempio dei giorni scorsi che ha fatto il giro dei social, sotto il paradiso al salmastro della Torre di Calafuria con scatoloni zeppi di immondizia, rifiuti incastrati tra le rocce e odore nauseante di urina, fa scatenare lo sdegno di questi tre giovani livornesi (e non solo di loro). Infatti sistemano a Calafuria tre cestini acquistati da loro, indifferenziata, plastica, vetro e li posizionano sotto la Torre. I ragazzi, infatti, approfittano della loro attività al circolo Ops Ristomusic della frazione di Stagno (Collesalvetti)e del ricavato del lavoro per investirlo a tutela dell’ambiente. «Con l’estate abbiamo sospeso, a settembre riprendiamo l’ attività di organizzazione di eventi al circolo: tramite questi soldi insieme alla realtà Teknamin messa su da due ragazzi e anche loro organizzano eventi al circolo, abbiamo comprato questi cestini, il telo, l’occorrente per fissarli», continua Morelli. I volontari di Livorno pulita si occuperanno, la sera, di svuotarli. Ma giustamente fa una riflessione: «Dovrebbe essere sentito come un dovere di tutti i frequentatori del luogo di svuotarli a sera, non un compito nostro». E si ribadisce l’anima del gruppo: «Un movimento aperto a tutti, che attiri soprattutto i giovani per creare un circuito virtuoso che d’inverno si allarghi anche alla pulizia dei quartieri: unitevi a noi».l