«Io, futura pilota», il sogno di Aurora: unica ragazza in classe per cinque anni
Nautico di Livorno, ecco i centisti tra progetti ed emozioni: «Ho tirato fuori il carattere, ora mi imbarcherò»
LIVORNO. Tre i ragazzi usciti con cento dall’istituto nautico Cappellini, fiore all’occhiello degli studi del mare, in città e nella regione. Loro sono Aurora Michelazzi della 5°a indirizzo Conduzioni mezzo navale, Stefano Benedetti della 5°a macchinisti, ed Erica Bellucci, della 5°a indirizzo macchinisti ed elettronici. Benedetti e Bellucci sono usciti con la lode. Tanti i sogni di questi ragazzi, tanta la freschezza nelle loro parole. «Avevo il terrore di fare male l’esame e di uscire con un voto non mio. Ma ho dato il massimo, questa cosa mi ha premiato. Mi aspettavo il cento, ma mi sono comunque emozionata quando l’ho visto».
Si presenta Michelazzi, l’unica ragazza in classe sua. «Anche quello dove lavorerò sarà un ambiente maschile, dove non mancheranno battutine perché sono una donna. Ma ci vuole carattere e per fortuna ce l’ho, anche perché sono stata l’unica in classe per cinque anni. Mi piacerebbe fare l’Accademia della Marina mercantile nata a Livorno quest’anno, poi imbarcarmi sulle navi da crociera, per diventare pilota». Ha le idee chiare Michelazzi: il futuro sarà il mare. «Dato il lavoro che voglio fare so che dovrò stare via di casa per diverso tempo, ma spero di riavvicinarmi a Livorno appena possibile». Poi, i ringraziamenti: «Porterò nel cuore i prof Francesca Bernini, Federico Zorn e Patrizia e Patrizia Pini, oltre ai compagni di classe». Benedetti alla prova orale è arrivato tranquillo. Direttamente da Bolgheri, facendo il pendolare anche l’ultimissimo giorno di scuola.
«Ho iniziato a parlare e il tempo è volato. Mi sono anche divertito», le sue parole. La scuola gli ha dato la possibilità di viaggiare tanto. Due i progetti Erasmus ai quali ha partecipato: a Malta e in Irlanda del nord. «Non sono tante le scuole che ti permettono di viaggiare, mi è piaciuta soprattutto l’esperienza in Irlanda del nord. Ero in un’università per fare un progetto sulla fibra di carbonio delle barche». Il Cappellini ha incentivato il suo sogno nel cassetto: «Voglio viaggiare il più possibile. Mi piacerebbe visitare l’Australia. Per il posto e per le persone che ci sono». Non si immagina un futuro in città. «Preferisco la campagna. Se devo rimanere in queste zone, sto a Bolgheri: ora sto facendo lo spiaggista, e sto pensando di iscrivermi a ingegneria gestionale a settembre, ma non è escluso che vada a studiare all’estero».
Vuole fare la barista quest’estate Bellucci: «Dopo che ho già fatto due stagioni da bagnina, poi sicuramente andrò all’università. Ad ingegneria gestionale, per gli sbocchi lavorativi. Perché a me piace un sacco viaggiare, e il lavoro che ti dà questa facoltà è quello di essere un Google traduttore tra gli ingegneri. È un lavoro che mi porterebbe a viaggiare tanto quindi».
Anche la futura universitaria di Castagneto Carducci ha partecipato agli Erasmus organizzati dalla scuola, a Malta e in Irlanda del Nord. Ma non sono solo questi i ricordi più belli del quinquennio scolastico. «Sono stati cinque di un percorso favoloso. Non solo per il rapporto con i miei compagni, che mi hanno sempre sostenuto, anche perché ero l’unica ragazza in classe -dice- Ma anche per i professori. C’è sempre stato un clima di educazione e rispetto».