Livorno, picchia l’ex e le ruba il cellulare: arrestato un trentenne alla Rosa
Ha preteso dei soldi, di cui si è poi impossessato, per restituire il telefonino alla donna. Ora è accusato di maltrattamenti, estorsione e rapina
LIVORNO. Ha rubato il cellulare dalla borsa dell’ex compagna, ha preteso dei soldi in cambio della sua restituzione e infine l’ha picchiata portandole via sia il telefonino che i 50 euro che la donna gli aveva appena consegnato a patto di riaverlo. Serata di follia, quella di giovedì 17 luglio, in via Machiavelli, nel quartiere della Rosa, dove un trentenne albanese – difeso dall’avvocata livornese Benedetta Paperini – è stato arrestato in flagranza di reato dai poliziotti per maltrattamenti in famiglia, rapina ed estorsione. Il Tirreno omette il nome dell’indagato per preservare l’identità della donna, italiana e residente in città, vittima di violenza, che ferita è stata accompagnata al pronto soccorso con un’ambulanza per accertamenti.
L’aggressione
È grazie all’intervento della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura, diretto dal commissario capo Gabriele Nasca, che la vittima ora è salva. Una relazione durata qualche anno, quella fra i due giovani e genitori di una bambina, che si è conclusa poco tempo fa. Nonostante questo, giovedì scorso, l’uomo ha rintracciato la donna, privandola dello smartphone e malmenandola. In qualche modo la giovane, coetanea del trentenne, è riuscita ad avvertire il 112, con gli agenti che per fortuna sono riusciti ad arrivare in tempo e cogliere sul fatto l’ex convivente, trasferito ai domiciliari per esigenze cautelari. Dall’ex convivente avrebbe preteso cento euro per ridarle il telefonino, la donna ha cercato di risolvere la questione con il dialogo, pregandolo di restituirlo, poi esausta le ha consegnato 50 euro. Per tutta risposta, però, il trentenne l’ha picchiata tentando la fuga con il cellulare e i soldi racimolati.
L’arresto
Non poteva quindi che essere arrestato per estorsione, rapina e maltrattamenti contro familiari o conviventi il giovane straniero. Su disposizione della sostituta procuratrice Ezia Mancusi è stato trasferito ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’operazione conclusa grazie al brillante lavoro dei poliziotti della caserma “Vittorio Labate” di viale Boccaccio.
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