Guerra
Darsena Europa, Gariglio fa il punto della situazione fra tempi e interventi
Il commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale è intervenuto nel corso della prima tappa del monitoraggio del Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità
LIVORNO. La prima tappa a Livorno del monitoraggio del Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità ha consentito al commissario straordinario dell’ente portuale, Davide Gariglio, di fare il punto della situazione sullo stato di avanzamento dei lavori della Darsena Europa, l’opera di espansione a mare dello scalo labronico che nella sua prima fase prevede la realizzazione di un terminal container da 620.000 metri quadrati con una banchina di 60.000 metri quadrati di superficie e 1200 metri di lunghezza e un piazzale di 560.000 metri quadrati.
Gariglio, intervenuto in streaming all’iniziativa che si svolgeva a palazzo Granducale, ha ricordato che gli interventi per la realizzazione dei dragaggi e delle opere marittime e di difesa sono stati avviati il 12 maggio scorso dopo il completamento della progettazione esecutiva e delle opere di bonifica.
Il commissario straordinario ha elencato il cronoprogramma delle opere, che ha l’obiettivo di arrivare alla messa in esercizio del terminal container entro il 2030 e che prevede, tra l’altro, l’allargamento della strada di accesso al cantiere, la realizzazione di un nuovo molo di sopraflutto (Diga Nord), la riconfigurazione e il prolungamento della diga del Marzocco (Diga Sud), lo smontaggio e riconfigurazione del tratto settentrionale della diga della Meloria (Nuova Diga della Meloria) e i dragaggi per portare i fondali del canale di accesso a -17 metri nel tratto esterno e a -16 in quello interno. Collegati ai lavori principali anche quelli di consolidamento della prima vasca di colmata, avviati nel 2023 e di cui è prevista l’ultimazione a giugno del 2027.
Come sottolineato da Gariglio, l’investimento complessivo per la parte pubblica ha raggiunto oggi la cifra di 555 milioni di euro, cento milioni in più rispetto all’importo originario, un incremento dovuto in parte alla necessità di modificare il progetto iniziale, prevedendo l’ampliamento della vasca di colmata del futuro terminal RO/RO con l’obiettivo di permetterle di contenere interamente i 17 milioni di metri cubi di sedimenti risultanti dalle attività di dragaggio. Anche il consolidamento della prima cassa di colmata (opera da circa 50 milioni di euro) e le prescrizioni ambientali stabilite in fase di VIA hanno inciso sul costo finale della maxi-opera, oltre alla revisione dei prezzi, che dovrà essere coperta, almeno in parte, dal quadro economico dell’opera.
Queste spese trovano la piena copertura attraverso le sovvenzioni pubbliche, che ammontano a 450 milioni di euro, di cui 200 stanziati dalla Regione Toscana, «un impegno straordinario» lo ha definito Gariglio, sottolineando «che non è affatto scontato che una Regione si impegni in una misura così proporzionalmente rilevante sulla realizzazione di un’infrastruttura portuale di rilievo nazionale». Altre risorse sono state recuperate grazie ai contratti di mutuo attivati con la Cassa Depositi e Prestiti (per 50 milioni di euro) e con la BEI (linea di credito per un importo massimo di 90 milioni). In ogni caso, dovranno essere attivate ulteriori richieste di fondi nazionali ed europei, in concorso con i fondi ADSP e i mutui già ottenuti, per realizzare altri interventi, tra i quali Gariglio ha citato, a titolo di esempio, il consolidamento della seconda vasca di colmata, indispensabile per avere l’intero terminal container a disposizione, e le connessioni ferroviarie di ultimo miglio.
In chiusura di intervento, il commissario straordinario si è soffermato sull’importanza strategica della Zona Logistica Semplificata, il cui primo comitato di indirizzo si insidierà il prossimo 23 luglio e che rappresenta «il braccio di politica industriale per promuovere lo sviluppo economico nel territorio e rendere molto attrattivo il porto di Livorno». Ultima necessità evidenziata, quella relativa alla realizzazione del nuovo ponte sullo scolmatore, progetto non strettamente connesso alla Darsena Europa ma ritenuto da tutti strategico per risolvere il problema della difficile convivenza tra le esigenze di accosti dello scalo commerciale con quelle produttive della cantieristica pisana.