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Livorno, la Compagnia portuale punta la Darsena Europa: «Siamo in Tdt, la vogliamo»

di Stefano Taglione
Il presidente Enzo Raugei
Il presidente Enzo Raugei

Cpl si è presa il 5% di Terminal Darsena Toscana. Il presidente Enzo Raugei: «Scelta strategica, torniamo soci e ora l’obiettivo è salire al 10%»

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LIVORNO. «Crediamo fortemente in questa scelta, tanto da ritenerla strategica per noi e per il porto intero. Tornare dopo sette anni nell’azionariato di Darsena Toscana è motivo di orgoglio, perché questo terminal lo abbiamo fondato anche noi. In futuro, visto che Grimaldi attraverso Tdt ha presentato una proposta organica per la gestione della Darsena Europa con un piano di impresa per realizzare i primi due moduli e l’eventuale disponibilità a realizzarla tutta in più step, saremo pronti a fare la nostra parte. E a regime ci sarà bisogno di molti lavoratori per scaricare il previsto milione di Teus (twenty-foot equivalent unit, l’unità di misura standard che corrisponde a un container lungo circa sei metri ndr)».

A parlare, dopo l’acquisizione da parte della Compagnia portuale del 5% di Terminal Darsena Toscana dal Gruppo Grimaldi, è il presidente della cooperativa, Enzo Raugei. Una lunga esperienza al timone dei Portuali, due giorni fa ha riportato Cpl nell’azionariato del principale terminal contenitori di Livorno, acquisito un anno e mezzo fa proprio dal colosso partenopeo dal Gruppo investimenti portuali.

Raugei, è un ritorno storico della Compagnia in Tdt.

«Sì, perché torniamo a esserne soci. Per varie ragioni, nel 2018, eravamo usciti dalla Darsena Toscana con la certezza di restare come fornitori dei servizi ex articolo 16».

Ora siete quindi sia fornitori, che soci al 5%.

«Esatto, con i nostri lavoratori svolgiamo tutte le attività a bordo delle navi e quelle che ne derivano a banchina».

Avete entro due anni la possibilità di salire al 10% della società, raddoppiando l’attuale percentuale. È un’opzione che pensate di esercitare sebbene per decidere vi sia ancora tempo?

«Dipende da come va il mondo, che oggi è a dir poco in subbuglio. Attualmente, analizzando il volume del nostro lavoro, ci sono i margini e le condizioni per esercitarla. Così facendo raggiungeremmo una percentuale considerevole all’interno della società».

Terminal Darsena Toscana, fra l’altro, registra da anni utili importanti.

«E ha numeri importanti anche sotto il profilo delle merci movimentate».

Com’è nata la possibilità di acquisire questo 5%?

«Negli anni scorsi, attraverso Il Tirreno, manifestammo la nostra disponibilità per creare le condizioni affinché si affermasse un ruolo a livello locale per la gestione della Darsena Toscana. Un appello che poi non si è concretizzato. All’inizio dell’anno, quando a Napoli abbiamo discusso il nuovo contratto per la fornitura dei servizi a Tdt, ci è stata prospettata questa possibilità, che nei giorni scorsi si è concretizzata. Loro volevano consolidare la partnership con una realtà storica del porto di Livorno, affidabile e professionalmente competente quale noi siamo, e noi rientrare nel terminal come soci. Da lì abbiamo avviato un confronto e iniziato a valutare le questioni economiche e finanziarie. Dal punto di vista tecnico-finanziario siamo stati affiancati, con reciproca soddisfazione, da Bpm attraverso i responsabili di area, che ringrazio per la collaborazione».

Tdt ha manifestato l’intenzione di gestire la futura Darsena Europa. Ora ci siete anche voi.

«Certo, faremo parte della cordata. Ora la Compagnia è al centro di una partita molto ampia».

Si prospettano anni di maggior lavoro per tutta la comunità livornese.

«Gestire e movimentare 1.000.000-1.200.000 Teus non è uno scherzo. Solo per la Compagnia potremmo aver bisogno di 150 unità operative aggiuntive, alle quali sommare le persone che si occuperanno delle altre attività del terminal, come i servizi navetta e tutto il resto. Credo che dovrà essere adeguata e ampliata la pianta organica del terminal, quella attuale non sarebbe sufficiente per gestire la movimentazione di un tale volume di contenitori. Con la Piattaforma Europa in porto ci sarà lavoro per le nuove generazioni di livornesi, l’obiettivo ora è fare presto: per la realizzazione dell’opera sono già stati persi molti anni, ora sono iniziati i lavori a mare e bisogna assolutamente essere veloci». 

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