Livorno, muore a 56 anni professore di inglese dell’Enriques: «Adorato dagli alunni»
Cesare Luschi era amato da tutti gli alunni del liceo. I ricordi dei colleghi: «Una persona unica». Fissati i funerali
LIVORNO. Per gli alunni del liceo Enriques di Livorno era un punto di riferimento. Era un amico, prima ancora che il loro professore di inglese. È lutto in tutta la città per la scomparsa di Cesare Luschi, 56 anni e da molto tempo docente dell’istituto superiore livornese.
Una malattia, purtroppo, lo ha strappato all’affetto dei parenti, dei colleghi e delle generazioni di ragazzi che ha incontrato nel corso della sua lunga carriera professionale. «Lo conoscevo da 20 anni – racconta l’amica e professoressa della stessa scuola Mariangela Antonelli – dato che per tutto questo tempo abbiamo lavorato insieme gomito a gomito, portando avanti il progetto internazionale “Cambridge”. Era un grandissimo professionista, molto colto, intelligente e sensibile, veramente un carissimo amico. Un uomo di grandi valori, affettuoso con tutti, gli alunni lo adoravano».
«Una persona educata, buona, di altri tempi, gentilissima – le fa eco la collega Giulia Pertusati –. Dava sempre una mano a chiunque quando c’era bisogno, non ha mai criticato nessuno, non l’ho mai sentito dire una parola contro gli altri. Si è prodigato a più non posso per i ragazzi, tutti lo ricordano come un bravissimo professore e li aiutava ad esempio nei corsi di recupero. Insegnava per lo più nella sezione “Internazionale”, il fiore all’occhiello dell’istituto, dove il latino si fa in inglese, così come la storia, la geografia e altre materie. Riusciva incredibilmente a coinvolgere tutti nel suo piano di studi, ma non si limitava alle sue sezioni, poiché per i corsi di recupero si è occupato ad esempio anche degli studenti della sezione sportiva, notoriamente più focalizzati su altre tematiche, riuscendo a ottenere ottimi risultati e alti tassi di coinvolgimento. Lo adoravano davvero tutti, era disponibile con ognuno di loro anche nel giorno libero, che spesso trascorreva a scuola».
L’insorgere della malattia, purtroppo, lo ha costretto a lasciare il lavoro nel dicembre scorso, a metà anno scolastico. «Ma tutti pensavamo e speravamo che a settembre potesse tornare con noi. In questo lasso di tempo ha mantenuto i contatti con tutti noi, aiutando anche i supplenti che lo hanno sostituito». Purtroppo, però, è morto in ospedale. «Un collega unico, eccezionale, sia nella sua competenza specifica che come persona – le parole della professoressa Veronica Fiorillo –. Con noi colleghi e con gli studenti aveva un ottimo rapporto, riusciva a trasmettere veramente molto». «Ci mancherà tantissimo – lo ricorda la collega Leila Milani – perché oltre che un collega è stato un vero amico, un grande maestro di vita e di professionalità. Ha sempre visto l’aspetto positivo anche nelle situazioni più drammatiche. Con tanta dedizione nel suo ruolo di insegnamento, era consapevole di essere in primis un educatore e poi un docente, per questo ha trasmesso ai ragazzi pure tanti bei valori. Non sarà facile continuare a lavorare senza di lui, ma cercheremo di fare tesoro dei suoi insegnamenti e portare avanti ciò che lui ha imbastito».
Il funerale è previsto per stamani (9 luglio), alle 11,30, alla camera mortuaria dell’ospedale di viale Vittorio Alfieri a cura delle onoranze funebri della Svs di via San Giovanni. Qui – gli amici, i colleghi e i tantissimi alunni – potranno tributargli l’ultimo saluto.