Il Tirreno

Livorno

Il caso

Penali per ritardi nelle operazioni portuali, interviene Assinterminal

di Maurizio Campogiani
Penali per ritardi nelle operazioni portuali, interviene Assinterminal

L’associazione che raccoglie i terminalisti portuali italiani chiama in causa le singole autorità di sistema portuale e ricorda che il recente DL Infrastrutture, a suo giudizio comunque meritevole di aggiustamenti, ha già disciplinato la questione

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LIVORNO. Resta di stretta attualità il problema relativo alle condizioni di lavoro che si riscontrano ai terminal container, caratterizzate da caos e da conseguenti lunghe attese per gli operatori, per i quali aumentano inevitabilmente i costi. Proprio lo scorso mese, Cna Fita aveva posto la questione sollecitando un incontro con i vertici di Palazzo Rosciano.

Adesso a riproporre il problema è Assinterminal, l’associazione italiana dei terminalisti portuali, che interviene in merito alla richiesta avanzata sempre dagli operatori dell’autotrasporto di imporre delle penali a carico delle merci per le quali si possano determinare ritardi che vanno a incidere sui costi a carico delle imprese del settore.

Per Assinterminal, la vicenda è già disciplinata dalla recente introduzione della norma sull’extra-time fee del Decreto Legge Infrastrutture “che, peraltro – scrive l’associazione - necessiterebbe di alcuni accorgimenti per evitare rischi di incostituzionalità: motivo per cui abbiamo proposto un emendamento specifico”.

“Le Autorità di sistema portuale – prosegue Assinterminal - ben possono adottare atti di regolazione e/o controllo finalizzati a garantire livelli di prestazione (dei committenti, dei vettori e dei terminal) nel rispetto delle norme sulla qualità della regolazione previste a livello Ocse e Ue”.

L’associazione dei terminalisti entra poi nello specifico di quanto sta avvenendo in alcuni scali maarittimi, in particolare a Venezia, Genova, La Spezia e Livorno. “Notiamo – aggiunge - il susseguirsi di iniziative sui singoli territori, frammentate se non a volte addirittura rivolte a specifici operatori; iniziative comunque unicamente focalizzate sulle dinamiche operative dei porti e non sulla filiera, con l’evidente rischio di strumentalizzazioni e di alimentare una non trasparente competitività del sistema nel suo insieme”.

Per l’associazione le responsabilità dei ritardi nelle operazioni non vanno ascritte ai gestori dei terminal. “Che si tenda troppo spesso a individuarli come la causa di eventuali disfunzioni di sistema non ci sta bene. E’ ovviamente nell’interesse dei terminalisti che i flussi logistici siano ordinati e regolari e Assiterminal vuole essere un interlocutore sempre disponibile a migliorare fattivamente l’efficienza della logistica portuale, senza penalizzare l’utenza con ulteriori aggravi di costi, soprattutto in un contesto in cui gli extracosti sulla merce si sommano per motivi ben diversi dall’operatività portuale italiana”.

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