Livorno, muore insegnante di 43 anni: «Grande esempio per i suoi ragazzi»
Gli studenti delle medie XI Maggio lanceranno in aria palloncini bianchi. Lascia i genitori e un fratello
LIVORNO. Il sorriso e l’allegria non li ha mai persi, neppure quando il tumore ha rischiato di togliergli ciò che aveva di più caro: la voce. Non tanto per se stesso, ma perché quello era lo strumento attraverso il quale Jacopo Picchi, 43 anni, di Livorno, parlava ai suoi studenti. Così, fino alla fine, ha rifiutato l’intervento che, con ogni probabilità, gli avrebbe salvato la vita. Ma lui – insegnante di sostegno alle scuole medie XI Maggio – sentiva un grande senso di responsabilità per i suoi ragazzi, a cui si era dedicato con impegno e dedizione fin dal primo momento. Poi, nell’ottobre scorso, la diagnosi da far tremare i polsi: tumore. E, con lei, l’inizio di una battaglia durata sette mesi.
Picchi, con una laurea in Microbiologia molecolare all’Università di Pisa, aveva poi fatto anche il dottorato di ricerca al Cnr di Pisa, poi aveva proseguito all’università. Ma dentro di sé aveva una grandissima vocazione per la scuola, e in particolare, aveva deciso di stare al fianco dei più fragili, seguendo gli studenti con disabilità. Sempre al loro fianco, pronto a prenderli per mano e accompagnarli nel loro percorso scolastico. Ma non solo: nel tempo era diventato un punto di riferimento per tutti gli studenti, a cui aveva saputo regalare competenza, ma anche spensieratezza. «Jacopo era estroso, un uomo adorabile – racconta chi l’ha conosciuto e condiviso con lui momenti indimenticabili – . Era goliardico e di compagnia. Regalava sorrisi e divertimento, non si buttava mai giù».
E anche quando la vita ha sferrato il suo colpo più duro, lui ha guardato in faccia la malattia e l’ha affrontata con coraggio. Ha deciso che non gli avrebbe tolto ciò che gli serviva per trasmettere messaggi di speranza a chi ne aveva bisogno. Resta ora solo tanto dolore per la prematura scomparsa di quel professore brillante e simpatico, sempre dalla parte di chi aveva bisogno. E oggi, alle 15, gli studenti delle medie XI Maggio lanceranno in aria dei palloncini per onorare il suo ricordo e depositeranno davanti al feretro (al cui interno sono stati messi i suoi libri) un fiore bianco e uno striscione con su scritto: «Sei il nostro amato prof».
Jacopo Picchi lascia il padre Giampaolo, la madre Patrizia, il fratello Matteo, la cognata Alessia, le adorate nipoti Adele e Amelia e tanti familiari e parenti che gli hanno voluto tanto bene.
Il funerale, a cura delle onoranze funebri della Svs, sarà celebrato domani, lunedì 2 giugno alle 10,30, al cimitero dei Lupi, poi la cremazione. Le ceneri, per volontà di Picchi, saranno sepolte accanto al suo amato cane Kaos, morto un po’ di tempo fa ma con cui ha condiviso tanti momenti felici. Gli stessi che resteranno per sempre nel cuore e nella memoria di chi ha conosciuto quell’insegnante allegro e spensierato che non si è mai arreso di fronte alla malattia. «Lo porteremo per sempre con noi, è stato un esempio di coraggio e determinazione, per la sua famiglia e i suoi ragazzi: non lo dimenticheremo», dicono amici e familiari, mentre le lacrime scendono e continuare a parlare diventa troppo difficile.