Guerra
Livorno, addio al circolo nautico Orlando: «Cacciati dopo 25 anni di attività»
A gestire la struttura era Laura Donati moglie del compianto Alberto Cavallini
LIVORNO. Un tempo al Mediceo c’era vita. Ci si trovava per due chiacchiere vista porto bevendo una birra allo scialè del Cavallini. La struttura era piccola, modesta. Ma a modo suo aveva fatto la storia, con quella terrazza di legno e quel cancellino blu capace di accogliere turisti e appassionati. Del circolo nautico Orlando, che fino a pochi mesi fa svettava di fronte al molo 75, adesso è rimasto a malapena lo scheletro, fagocitato anche lui da progetti, quelli per il porto mediceo, che vanno in un’altra direzione. «L’Autorità di Sistema Portuale non ha rinnovato la concessione – racconta Laura Donati, che gestisce il circolo da quando, nel 2020, è morto il marito Alberto Cavallini –. Sapevo che prima o poi sarebbe dovuto succedere, perché per questa zona ci sono altri progetti. Ma nessuno ha risposto alla mia richiesta di prolungamento della concessione e, peraltro, nessuno si è mosso per salvarci». Ecco, dunque, che nei giorni scorsi gli operai della ditta incaricata si sono messi al lavoro per demolire, pezzo dopo pezzo, l’ormai ex circolo nautico.
Concessione scaduta
Donati racconta che la concessione demaniale (rilasciata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale) è scaduta il 31 dicembre. «Ho ripresentato domanda e, evidentemente, la risposta è stata negativa. Solo che non mi ha avvisato nessuno». Però a un certo punto le è arrivato un atto. «Era un’ingiunzione a buttare giù tutto perché la struttura, mi veniva detto, era abusiva. E c’era anche una multa».
Il progetto
Nei mesi scorsi l’ex concessionaria aveva anche provveduto a far elaborare un progetto per cambiare il posizionamento di una porta perché quella esistente ricadeva in un’area da sgomberare. «Così facendo, probabilmente, sarei potuta rimanere un anno in più ma, anche in quel caso, non ho avuto risposte da nessuno. E nessuna, tra le istituzioni, ha mosso un dito per salvarci. Non ci meritavamo questo trattamento, per la storia che abbiamo. Peraltro qui lavoravano sei persone, che adesso sono a casa».
Il nuovo porto
Che il mediceo sia al centro di progetti importanti, del resto, è risaputo. Uno tra tutti: il nuovo porto turistico che sarà gestito dal gruppo internazionale D-Marin in partnership con Azimut Benetti. I lavori, il cui avvio era stato annunciato per il gennaio 2025, non sono ancora partiti per non meglio precisati motivi. E tutta l’organizzazione del contesto – dalla “liberazione” del ponte dei francesi fino agli “sgomberi” vista ormeggi passando per la gestione delle concessioni – è piuttosto fumoso in quanto a tempistiche e modalità d’azione.
Il ponte dei francesi
Il Tirreno ha contattato l’Autorità di Sistema Portuale varie volte ed è ancora in attesa di delucidazioni. Si sa, per esempio, che – aveva fatto sapere l’Authority qualche tempo fa – «ci sono degli accordi di previsione per il porto turistico che risalgono al 2007 in base ai quali il ponte dei francesi deve restare libero». E poco altro.
I ristoranti
Nel frattempo il ristorante Aragosta – chiuso dallo scorso anno in via ufficiosa anche se in realtà era ufficiale – ha tolto anche l’insegna dalla struttura sul ponte dei francesi dove, lo ricordiamo, è già stata demolita la baracca dell’ex bar Mediceo. L’ex Andana recintato è fuori dal ponte per un soffio. Dunque dovrebbe salvarsi dalle ruspe. Infatti l’Authority ha pubblicato un bando per la concessione della struttura. L’avviso è scaduto e l’esito al momento resta sconosciuto.
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