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Livorno

L’inchiesta

Assalto ai portavalori sull’Aurelia a San Vincenzo: 11 arresti, uno in provincia di Pisa. Vecchi Nokia la svolta dell’indagine – Video


	Un momento dell'assalto
Un momento dell'assalto

L’operazione tra Toscana, Sardegna ed Emilia dopo le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Livorno: i nomi dei componenti della banda. I complimenti del comandante generale dell’Arma

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LIVORNO. Un’operazione imponente, coordinata dal Comando provinciale dei carabinieri di Livorno e condotta con il supporto di diverse unità specializzate dell’Arma, ha portato all’arresto di 11 persone ritenute responsabili dell’assalto a due furgoni portavalori avvenuto il 28 marzo scorso nel comune di San Vincenzo, lungo la strada statale Aurelia. Per l’operazione sono arrivati anche i complimenti del comandante generale dei carabinieri, Salvatore Luongo: «Straordinario successo operativo».

La maxi operazione

All’alba di oggi, lunedì 19 maggio, oltre 300 militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Livorno, su richiesta della locale Procura. Gli arresti sono avvenuti tra le province di Nuoro (9), Pisa (1) e Bologna (1). Sono stati tutti trasferiti in carcere. L’arresto avvenuto in provincia di Pisa, per la precisione a Castelnuovo Val di Cecina, riguarda l’uomo di 46 anni che ha fornito la base logistica al commando.

Chi sono gli arrestati

Antonio Moni (1979), domiciliato a Castelnuovo Val di Cecina; Francesco Palmas (1980) di Jerzu; Francesco Rocca (1978) di Orotelli; Franco Piras (1979) residente a Bari Sardo; Giovanni Columbu (1985) di Ollolai; Marco Sulis (1989) domiciliato a Villagrande Strisaili; Nicola Fois (1992) di Girasole; Renzo Cherchi (1986) residente a Irgoli; Salvatore Campus (1974) di Olzai e Salvatore Giovanni Antonio Tilocca (1980) di Ozieri, ma residente a Bottidda, Alberto Mura (1985), residente a Ottana.

Le accuse

I destinatari del provvedimento sono 11 persone, tutti di origine sarda e di età compresa tra i 33 e i 54 anni. Le accuse sono pesanti: rapina pluriaggravata, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da guerra, munizioni ed esplosivi, armi comuni da sparo, furto pluriaggravato e ricettazione.  

Le indagini

L’ordinanza arriva al termine di un’articolata indagine condotta dal Nucleo investigativo di Livorno. Gli inquirenti sono risaliti agli autori dell’assalto – un vero e proprio commando armato, composto da uomini con il volto coperto e con marcato accento sardo – che, in pieno giorno, hanno bloccato e depredato i due portavalori, portando via un bottino di circa 3 milioni di euro, che ancora non è stato ritrovato.

Secondo quanto ricostruito, i membri della banda avevano pianificato l’azione nei minimi dettagli: mesi di preparazione, reperimento di veicoli rubati per sbarrare la strada ai furgoni, alibi precostituiti, e un’elevata dimestichezza con armi ed esplosivi. Alcuni degli arrestati avrebbero svolto il ruolo di esecutori materiali, altri invece avrebbero fornito supporto logistico e operativo.

L’elemento chiave

Durante un controllo i carabinieri hanno trovato un bigliettino con sopra alcuni numeri dei telefoni della rete dei malviventi, dei cellulari Nokia senza connessione Internet.

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Sani e Belli