Livorno, ancora in cella l’uomo con il dobermann: sarà sentito dal giudice
Il quarantenne è stato fermato con l’accusa di rapina. Il prefetto: “Grande lavoro da parte della questura"
LIVORNO. È ancora nel carcere delle Sughere, in attesa di essere sottoposto all’udienza di convalida e sentito dal giudice, il quarantenne fiorentino fermato dalla polizia venerdì sera in via del Limoncino per rapina.
L’accusa
L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe minacciato una cinquantenne col coltello a Salviano nel tentativo di rubarle l’auto. E nei due giorni precedenti ci sono stati altri due casi fotocopia: il primo a Firenze ai danni di una diciottenne (che si è vista sottrarre la Panda) e il secondo sul ponte di Santa Trinita nei confronti di un 32enne a bordo di una Smart.
Il prefetto: “Lode alla polizia”
Nel frattempo il prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi loda la polizia per come ha gestito il caso. «L’operazione che ha condotto alla cattura dell’uomo – dice il prefetto – è la dimostrazione concreta che le forze di polizia ci sono. Desidero esprimere il mio più sentito ringraziamento, il mio encomio e il mio profondo apprezzamento per le donne e gli uomini della polizia di Stato della questura di Livorno, guidati con grande competenza e dedizione dalla dottoressa Giuseppina Stellino». Secondo il prefetto il fermo dell’uomo col dobermann è stato «un risultato reso possibile anche grazie all’intenso e capillare controllo del territorio, frutto di una costante attività di coordinamento in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Un ringraziamento particolare va anche alla polizia locale, il cui contributo operativo e informativo si dimostra sempre più prezioso nell’azione sinergica delle forze dell’ordine».