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Livorno in C, Esciua si commuove: «È il mio giorno più bello». La dedica e il nuovo obiettivo

di Alessandro Bernini

	La gioia di Esciua a fine partita
La gioia di Esciua a fine partita

Al fischio finale il primo abbraccio è con Mazzoni: «Ce l’abbiamo fatta, ce l’abbiamo fatta»

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TERRANUOVA. La sciarpa amaranto al collo, un k-way in mano, gli occhi che rimbalzano dal campo al cellulare come due palline di ping pong. Joel Esciua guarda la partita non dalla tribuna ma dalla zona degli spogliatoi, insieme a lui c’è Luca Mazzoni.

Al fischio finale il primo abbraccio è proprio con Mazzoni. «Ce l’abbiamo fatta, ce l’abbiamo fatta». Un gigante commosso, Joel Esciua. Abbraccia Mosseri, poi Casali e Melani. Corre in campo e il primo che cerca è Indiani. «Grazie mister, è tutto bellissimo. Siamo in C». Il presidente è una trottola, abbraccia Luci, poi Frati, Bellini. Tutti. É felice.

«É il giorno più bello da quando sono a Livorno. Lo scorso campionato le cose non sono andate come volevamo ma dagli errori si impara. E quest’anno abbiamo fatto un campionato fantastico. Sono orgoglioso di questi ragazzi, sono orgoglioso del nostro mister».

É un fiume in piena Esciua. «Un weekend perfetto, favoloso. Abbiamo conquistato le finali con i nostri juniores e ora la promozione con 4 giornate d’anticipo. Guarda che vincere il campionato di D con così largo anticipo, mica è facile». No, non è facile. E il merito è anche di chi ha costruito questa macchina da guerra, investendo tanti soldi. «Sono arrivato a Livorno per riportare la società in serie B. Intanto siamo in serie C e ora possiamo programmare il futuro con un po’ d’anticipo. Anzi, aspetta: prima dobbiamo pensare alle finali-scudetto, ci teniamo».

C’è una dedica. «Alle mie due famiglie», sorride Esciua. Due famiglie? «Sì, la famiglia naturale e quella che è sbocciata a Livorno insieme a Mosseri, Mazzoni, Casali e tutti gli altri che in questi mesi hanno lavorato per il bene del Livorno». E ora? Indiani? «Indiani ha fatto un lavoro straordinario». Esciua doveva partire ieri sera per la Francia, ma ci ha ripensato. «Partirò domani (oggi, ndr), mi voglio godere la festa». Ne ha tutto il diritto.

Lì vicino Luca Mazzoni scarica lo stress. «Da dirigente è quasi più difficile che da calciatore - confida - perché devi tenere tutto dentro. Una stagione eccezionale. Ci tengo a fare i complimenti a questo gruppo-squadra perché raramente ho visto giocatori che ci tenevano così tanto alla maglia».

Laudicino abbraccia Mosseri, poco più in là c’è il presidente onorario Fernandez. «É la vittoria di tutta la città. Abbiamo fatto qualcosa di importante, Livorno non poteva restare in serie D. Mi sono commosso a vedere tutta queste gente. Sono orgoglioso. Grazie a tutti».

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