Livorno, battaglia del PalaModì, parla Pasquale Lamberti: «In aula difendo l’onore di mio padre»
Il figlio dell’ex sindaco testimonia nel processo all'imprenditore Massimo Gramigni, che commenta: «Non ho niente dichiarare, se non un dispiacere»
LIVORNO. Ha preso la parola in tribunale: «Ho difeso l’onore di mio padre». Nuova udienza, il primo aprile scorso, nell’ambito del processo che vede imputato davanti al giudice di pace di via de Larderel l’imprenditore fiorentino sessantasettenne Massimo Gramigni, querelato per diffamazione da Pasquale Lamberti, il figlio dell’ex sindaco Gianfranco, al timone di palazzo civico dal 1992 al 2004 e scomparso poco più di sette anni fa per la cosiddetta “battaglia del palasport”.
Tutto è partito da una frase del 18 gennaio 2021, quando Gramigni di fronte alla settima commissione comunale, «in occasione del proprio intervento in qualità di vicepresidente della PalaLivorno, che dal 2013 gestisce il Modigliani Forum» – si legge nel decreto di citazione a giudizio – avrebbe «offeso la memoria di Gianfranco Lamberti, ex sindaco di Livorno, affermando senza alcun fondamento che l’allora primo cittadino nel 2002 avrebbe consegnato alla società ForumNet (vincitrice della gara d’appalto per l’impianto sportivo ndr) una struttura pubblica con gli impianti non terminati». In particolare dicendo: «Il palasport era stato inaugurato senza completare l’impiantistica di riscaldamento e di illuminazione. E non una mancanza di una luce a led. Esistevano elettrovalvole e il filo direttamente staccato, non c’era neppure il quadro sinottico».
«C’è stata la prima udienza istruttoria e sono risultati assenti giustificati due testimoni citati dalla procura – spiega Pasquale Lamberti – Sono stato sentito quale persona offesa, costituita parte civile, e ho risposto alle domande del pubblico ministero e della mia avvocata, Nicoletta Ricci. Per motivi di orario il giudice di pace ha rinviato a ottobre il prosieguo del mio esame, dato che ho parlato per più di un’ora, udienza nella quale saranno ascoltati anche i due testimoni della difesa dell’imputato risultati assenti. Ho prodotto la registrazione video e audio della settima commissione consiliare del gennaio 2021 – prosegue Lamberti – e ho prodotto la documentazione ottenuta dal Comune di Livorno circa i collaudi e le conformità degli impianti del PalaModigliani alla data della sua inaugurazione, nel 2003. La difesa dell’imputato si è riservata di esaminare questa documentazione e di esprimersi alla prossima udienza sulla sua ammissibilità. Difendo l’onore di mio padre e del sindaco di Livorno come istituzione», conclude Lamberti. «Non ho niente dichiarare, se non un dispiacere», le parole di Gramigni, raggiunto dal Tirreno.
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